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Metodo di Ricerca ed analisi adottato

Medoto di ricerca ed analisi adottato
Vds post in data 30 dicembre 2009 sul blog www.coltrinariatlanteamerica seguento il percorso:
Nota 1 - L'approccio concettuale alla ricerca. Il metodo adottato
Nota 2 - La parametrazione delle Capacità dello Stato
Nota 3 - Il Rapporto tra i fattori di squilibrio e le capacità delloStato
Nota 4 - Il Metodo di calcolo adottato

Per gli altri continenti si rifà riferimento al citato blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com per la spiegazione del metodo di ricerca.

lunedì 29 settembre 2014

Francia: nuova offensiva nel Sahel

Domenica 12 luglio, il Ministro della Difesa Jean-Yves Le Drian ha ufficializzato la decisione del Governo di lanciare una nuova operazione antiterrorismo nella fascia del Sahel in sostituzione della missione Serval, avviata nel gennaio 2013 per supportare l’Esercito del Mali nella lotta all’insorgenza jihadista nel nord del Paese. La nuova missione, denominata “Operazione Barkhane”, intende costituire uno strumento di più ampio contrasto al terrorismo e all’instabilità regionale e potrà contare su un notevole dispiegamento di uomini e mezzi (3000 soldati, 200 blindati, 20 elicotteri, 10 aerei da trasporto tattico, 6 caccia e 3 droni da ricognizione) in partenariato con i Paesi della regione. Infatti, i militari francesi, che opereranno dalle basi di Niamey in Niger e N’Djamena in Ciad, affiancheranno gli Eserciti di Mauritania, Mali, Burkina Faso, Niger e Ciad. Risulta particolarmente rilevante come, nonostante il quartier generale del “operazione Barkhane”! sia stato istituito a N’Djamena, l’Eliseo abbia mantenuto la maggioranza delle proprie forze (1000 soldati) a Gao, nel nord del Mali, dando un forte segnale di continuità nel sostegno militare e politico a Bamako, soprattutto in vista dell’accordo militare tra i due Paesi che potrebbe concedere a Parigi la base settentrionale di Tessalit, punto strategico di controllo per l’Africa nord-occidentale. In questa prospettiva, il rinnovato impegno francese potrebbe essere volto a riconfermare il suo ruolo centrale nello scacchiere africano e a dissipare le critiche interne riguardo al disinteresse della classe dirigente nei confronti delle ex-colonie e della minaccia terroristica fuori dai confini nazionali. A questo proposito, un intervento ad ampio spettro per stabilizzare la fascia sahelo-sahariana si è reso necessario soprattutto alla luce degli effetti della crisi maliana del 2012. Infatti, benché in maniera latente, l’insorgenza dei Tuareg e delle organizzazioni ! jihadiste affiliate ad Al-Qaeda continua ad andare avanti, come testimoniato dai recenti attacchi suicidi a Gao e Kidal. In questo senso, i costanti rischi di radicalizzazione salafita dei gruppi ribelli rappresenta una seria minaccia per la sicurezza dell’intera regione, già affetta dai fenomeni dei traffici illeciti e della criminalità organizzata difficilmente arginabili dai governi locali.

Fonte CESI News letters 152

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