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Metodo di Ricerca ed analisi adottato

Medoto di ricerca ed analisi adottato
Vds post in data 30 dicembre 2009 sul blog www.coltrinariatlanteamerica seguento il percorso:
Nota 1 - L'approccio concettuale alla ricerca. Il metodo adottato
Nota 2 - La parametrazione delle Capacità dello Stato
Nota 3 - Il Rapporto tra i fattori di squilibrio e le capacità delloStato
Nota 4 - Il Metodo di calcolo adottato

Per gli altri continenti si rifà riferimento al citato blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com per la spiegazione del metodo di ricerca.

venerdì 19 maggio 2017

Austria: elezioni anticipate

Ipotesi elezioni anticipate
Austria: la grande coalizione in crisi
Francesco Bascone
14/05/2017
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Le dimissioni ‘ab irato’ del vice-cancelliere austriaco Reinhold Mitterlehner, il 10 maggio, avvicinano la prospettiva d’elezioni anticipate.

Sarebbe una nuova occasione per infliggere un’ulteriore battuta d'arresto ai movimenti populistici, dopo le elezioni in Olanda e in Francia (e, prima ancora, dopo le presidenziali austriache dell'anno scorso). Una speranza, questa, imperniata sulla figura del giovanissimo Sebastian Kurz, attualmente ministro degli Esteri.

La decisione del vice-cancelliere e leader democristiano d’affrettare i tempi del suo ritiro si spiega con il concorso di tre fattori. La goccia che fa traboccare il vaso è stato il titolo di pessimo gusto scelto per una trasmissione della tv di Stato da uno stimato anchorman: “Lo aspettano i becchini” (con l'aggravante che al cimitero Mitterlehner è davvero dovuto andare pochi mesi fa per seppellire la figlia). La causa principale del suo disagio, riflessa in quell’infelice battuta, è però l'inarrestabile deteriorarsi del clima nella “grande coalizione” e al tempo stesso nel suo partito, l'OeVP.

I disagi del vice-cancelliere
Nei continui dissidi fra alleati di governo sui vari progetti di riforme, Mitterlehner si era sentito progressivamente stritolato fra l'intransigenza del cancelliere, il socialista Christian Kern, in parte dettata da interessi elettorali e comunque destinata ad offuscare l'immagine del junior partner, e l'analoga intransigenza dei suoi compagni di partito.

Fra questi in primo luogo il falco Wolfgang Sobotka, ministro dell’Interno, che attaccava regolarmente Kern e affossava gli sforzi di Mitterlehner per raggiungere compromessi. Sembrerebbe che i due leader meditassero di estromettere lo scomodo ministro, ma che i potenti dirigenti regionali del partito popolare si siano opposti.

Un motivo sussidiario di frustrazione, cui il dimissionario vice-cancelliere ha accennato, è stato l’imbarazzante fatto di occupare la seconda sedia nel governo e la prima nel partito in attesa che l'erede presunto decida che è arrivato il momento di prendersela.

Le ambizioni di Kurz, l’enfant prodige
L'erede - come già appariva chiaro sei mesi or sono, nel commentare gli esiti delle presidenziali - è Kurz, l'enfant prodige della politica austriaca, il deus ex machina che secondo i più dovrebbe portare l'OeVP dal terzo posto nei sondaggi alla maggioranza relativa nelle elezioni del 2018.

Kurz, che ha adottato posizioni dure sul controllo dell'immigrazione, va a gonfie vele nei sondaggi e non ha rivali nel partito, ma preferiva continuare a costruire la propria immagine di statista, avvalendosi a tal fine del ruolo di capo della diplomazia (e, fra l'altro, presidente dell'Osceper tutto il 2017). Non assecondava, perciò, i falchi, intenti ad accelerare il crollo della coalizione.

Ora però che è stato costretto ad anticipare la successione alla guida del partito, punta a nuove elezioni a metà settembre o inizio ottobre. Una attesa più lunga potrebbe sgonfiare in parte l'ondata di popolarità, come in Germania è successo a Schultz. Kern ha deciso di non puntare i piedi e di concordare una data.

Nell'accettare, domenica 14, l'investitura, il trentenne Kurz ha promesso un radicale rinnovamento del partito; e ha chiesto e ottenuto dai maggiorenti - un fatto senza precedenti - una sorta di pieni poteri, soprattutto nelle nomine e nelle candidature, anche a livello regionale. Il suo nome figurerà nel simbolo della lista elettoraledella "nuova OeVP".

Si è invece ben guardato dall'assumere la carica di Vice-Cancelliere: sia perché la sua ambizione non è quella di fare il numero due oggi mail capo del governo domani, sia perché non vuole subire lo stesso logorio che Kern ha inflitto a Mitterlehner.

La prospettiva euro-austriaca
È quasi inevitabile vedere in lui il Macron austriaco. Senza dubbio un parallelismo c'è, non solo nella giovane età e nel bell'aspetto, ma anche nel dinamismo, nella volontà di cambiamento e persino in una certa indeterminatezza nei programmi, al fine di allargare il bacino elettorale.

Ma mentre il nuovo presidente francese - grazie alla débacle dei socialisti - può occupare tutto o quasi lo spazio di centro-sinistra, Kurz può al massimo ambire a rosicchiare voti al centro ed a destra per portare il partito conservatore alla maggioranza relativa e quindi alla guida di una (comunque problematica) coalizione.

Le sue prese di posizione nette contro il politically correct in materia di immigrazione gli hanno già fruttato l'accusa di inseguire la destra di Heinz-Christian Strache sul suo terreno. Ma senza un consolidamento della chiusura della rotta balcanica, sforzi per restringere quella libica e correzioni ai generosi sussidi elargiti ai migranti, non si può realisticamente sperare di togliere vento dalle vele dell'FPOe.

L'importante, in una prospettiva non solo austriaca, ma europea, è che l’eventuale successo elettorale del partito di centro-destra sotto la guida di Kurz, così come è stata la vittoria di Macron, costituirebbe una battuta d'arresto per il partito xenofobo di Strache e per la deriva verso l'euroscetticismo.

Francesco Bascone è Ambasciatore d’Italia.

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