Diario Ucraino
III Decade di febbraio 2015
22 febbraio 2015
All’indomani
della firma degli accordi che vanno sotto il nome di Minsk2 la situazione nelle
aree contese appare sempre più difficile e confusa. A dieci giorni dagli
accordi, ancora la tregua non è stata realizzata. I ribelli filorussi, ad
esempio. Continuano a bombardare la città di Debaltseve, dalla quale l’Esercito
governativo è stato costretto a ritirarsi. In generale il cessate il fuco non
viene rispettato, tanto che Kiev denuncia che il cessate il fuoco è stato
violato circa trecento volte. Di fronte a questa situazione l’EU minaccia
l’innalzamento di nuove sanzioni, d’accordo anche con gli Stati Uniti.
23-24
febbraio 2015
Il
portavoce del Ministero della difesa ucraino Anatoly Stlemakh ja dichiarato che
l’Ucraina non intende ritirare le armi pesanti previsto da Minsk2 dalla linea
del fronte perché i Ribelli filorussi stanno violando gli accordi di Minks 2.
Secondo tali accordi dopo due giorni dalla firma dei medesimi le parti
coinvolte dovevano ritirare le armi pesanti e sgombrarle da una fascia ampia da
40 a 140 chilometri avendo come mediana la linea di contatto. Tale ritiro
doveva essere attuato entro due settimane , ovvero entro la fine di febbraio
2015.
A Kiev si è svolta la marcia della dignità;
celebrato il primo anniversario della uscita del Presidente Viktor Ianukovich e
ricordate le 100 vittime degli scontri della rivolta di piazza Maidan.
25
febbraio 2015
Incontro
a Parigi, “formato Normandia” ( Russia, Francia, Ucraina, Germania) a livello
ministri degli Esteri al fine di valutare la applicazione degli accordi di
Minsk2. Scaturisce da questo incontro che il Gruppo di Contatto (Ukraina,
Mosca, Ribelli Separatisti, OCSE) devono al più presto e senza indugio creare
gruppi di lavoro per trovare soluzioni alle applicazioni degli accordi di Minsk2.
Discusso
anche sulla situazione a Debaltsseve, snodo ferroviario conquistato dai ribelli
Separatisti dopo l firma di Minsk2 e della situazione a Mariupol.
Ripresa
da più agenzie la dichiarazione di Putin volta ad abbassare i toni in cui
dichiara che non crede in una guerra con l’Ucraina.
La
Gran Bretagna invia consiglieri militari in Ucraina. Porosenko annuncia
l’acquisto di armi da aziende Europee/statunitensi e del medio Oriente
28
Febbraio 2015.
Sembra calare la tensione militare nelle aree
contese dopo l’annuncio di Kiev del ritiro delle ermi pesanti iniziato due
giorni dopo quello effettuato dai Ribelli Separatisti. Le prime armi ritirate
sono quelle dal calibro di 100 mm. Petrosenko non si rileva ottimista in quanto
la minaccia da est rimane e rimane grave.
29
Febbraio 2015
Segnali
di distensione nella crisi ucraina e si pensa ad una soluzione politica. Mink2
si sta applicando e la Croce Rossa si è offerta per lo scambio di prigionieri,
come parte superpartes nella crisi in atto.
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