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Metodo di Ricerca ed analisi adottato

Medoto di ricerca ed analisi adottato
Vds post in data 30 dicembre 2009 sul blog www.coltrinariatlanteamerica seguento il percorso:
Nota 1 - L'approccio concettuale alla ricerca. Il metodo adottato
Nota 2 - La parametrazione delle Capacità dello Stato
Nota 3 - Il Rapporto tra i fattori di squilibrio e le capacità delloStato
Nota 4 - Il Metodo di calcolo adottato

Per gli altri continenti si rifà riferimento al citato blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com per la spiegazione del metodo di ricerca.

lunedì 13 aprile 2015

Moldova: filorussi in crescita

Elezioni in Gagauzia
La vittoria ‘conciliante’ della filorussa Vlah 
Mirko Mussetti
11/04/2015
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In Gagauzia, Unità territoriale autonoma (Uta) della Repubblica Moldova, le elezioni per la scelta del nuovo başcan(governatore) hanno visto prevalere la favorita candidata filorussa indipendente Irina Vlah, fortemente sostenuta dal Partito Socialista (Psrm) e dal carisma dell'influente politico indipendentista Igor Dodon. Il voto s’è svolto domenica 22 marzo.

La Gagauzia, regione autonoma della Repubblica Moldova, è abitata in prevalenza dall'etnia gagauza (popolazione cristiano-ortodossa che parla una lingua imparentata con il turco): ha da sempre espresso simpatie filorusse e spinge per un'intensificazione dei legami con Mosca.

Irina Vlah, che comprende bene tali sentimenti e disponeva di un budget per la campagna elettorale più che doppio rispetto al principale competitore, ha saputo attirare su di sé la maggioranza assoluta delle preferenze, accaparrandosi al primo turno il 51,11% dei voti ed evitando così il ballottaggio.

Il neo-başcan è una fuoriuscita del Partito Comunista, per il quale l'Uta è sempre stata una vera e propria roccaforte. Inoltre, il risultato è stato facilitato da una bassa affluenza alle urne (58,1% dei circa 106.000 elettori) che ha penalizzato soprattutto la debole e divisa opposizione filo-europeista.

I risultati
I risultati sono stati ufficialmente confermati dalla commissione elettorale di controllo gagauza. La Corte di Appello, nel termine di legge di dieci giorni, non ha trovato nulla da ridire sulla correttezza dell'esito delle urne, nonostante le presunte 25 infrazioni denunciate (tra cui la distribuzione di denaro e patate agli elettori) e la formale richiesta di ricalcolo dei voti da parte di due candidati, tra cui il “filo-europeista” Dudoglo.

I risultati ufficiali pertanto risultano essere: 1 - Irina Vlah: 51,11% delle preferenze;
2 - Nicolai Dudoglo: 19,06%;
3 - Valeri Ianioglo: 7,98%;
4 - Dmitri Croitor: 6,21%;
5 - Oleg Garizan: 5,01%

I restanti cinque candidati hanno ottenuto complessivamente il 10,63% dei voti.

La campagna elettorale
Il nuovo governatore ha condotto la campagna elettorale prospettando un vettore euroasiatico per il futuro sviluppo della regione - in difformità dalle linee politiche del governo centrale di Chisinau, impegnato non senza difficoltà nell'attuazione del processo di integrazione europea -, ma ha pure ricercato ed ottenuto l'esplicito supporto di importanti ed influenti artisti e politici russi, lasciando pertanto inascoltate le forti parole del presidente Nicolae Timofti che paventano un'ingerenza russa negli affari interni della Repubblica Moldova.

Significativi a tale proposito sono stati gli incontri della Vlah con entrambi i presidenti delle camere del Parlamento russo avvenuti nella fase più calda della campagna elettorale e la presenza di tre parlamentari della Duma alla conferenza "internazionale" organizzata dal Psrm nel capoluogo Comrat a soli dodici giorni dalle elezioni, denominata" Prospettive per lo sviluppo socio-economico dell'Uta-Gagauzia".

Va menzionato inoltre che si è assistito a un allentamento delle sanzioni economiche da parte di Mosca nei confronti di personalità gagauze, quasi a sottolineare la benevolenza russa e la differenziazione dei trattamenti nei confronti del resto della Moldova.

Approccio “conciliante”
Va sottolineato comunque che, superato lo scotto iniziale, i vari oppositori paiono cogliere le parole dell'ex governatore Mihail Formuzal che ha invitato i candidati perdenti ad "avere l'intelligenza di accettare l'esito elettorale".

A pochi giorni dalle elezioni, la stessa vincente Irina Vlah ha sorprendentemente mostrato un’apertura nei confronti del governo di Chisinau: non solo ha proposto un gruppo di lavoro congiunto tra il Parlamento della Repubblica Moldova e l'Adunata popolare di Gagauzia in grado d’armonizzare le normative dello statuto speciale dell'Uta con l'ordinamento nazionale nel rispetto dei principi costituzionali, ma ha pure espresso ad Adrian Candu (presidente del Parlamento moldavo) il desiderio che vengano effettuati corsi di lingua rumena finalizzati ad avvicinare i giovani gagauzi al dibattito politico nazionale e alla loro partecipazione attiva presso le istituzioni dello Stato.

Non è da escludere che una mossa così saggia e conciliante, sommata alla netta vittoria al primo turno, possa fare da traino all'opposizione filo-russa alle elezioni amministrative locali del 14 giugno, in vista delle quali i leader filo-russi si stanno riorganizzando, preparando la rivincita sui partiti europeisti (reduci da una "vittoria mutilata" alle elezioni parlamentari del 30 novembre).

In caso di successo delle opposizioni, il processo di europeizzazione in atto nella Repubblica Moldova (paese associato all'Ue) subirebbe un brusco rallentamento.

Inopportune simmetrie
L'appuntamento elettorale più importante del 2015 per la Moldova resta tuttavia quello delle elezioni del Soviet Supremo di Transnistria il 29 novembre (alle porte dell'inverno), in un contesto socio-economico desolante e in quadro etnico-demografico poco chiaro.

Queste elezioni potrebbero influenzare il futuro della presidenza” Shevchuk, che già non gode più di un apprezzamento totale da parte del Cremlino, e porre in discussione i “principi costituzionali” del regime vigente. L'attuale presidente potrebbe faticare non poco per rimanere in carica fino alle elezioni presidenziali previste per il 2016.

Inopportune forme di influenza attuate in modo simmetrico ed egualmente "soft" da parte non-russa (magari con denaro o patate) comporterebbe con ogni probabilità un pericoloso ed inutile collasso del sistema politico di Tiraspol che già è alle prese con insormontabili difficoltà di natura anche securitaria.

Onde evitare una pericolosa instabilità della regione, già aggravata dagli accadimenti ucraini, la parola d'ordine del governo di Chisinau e dei partner europei dovrebbe essere "conciliazione" su ogni livello: locale, nazionale ed internazionale.

Mirko Mussetti è un giovane analista di stampo neorealista. Aree di interesse primario: Est Europa ed Asia Centrale (@mirkomussetti).

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