di
Federico Salvati
(federicosvl@gmail.com
La città
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Il progetto
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6 delegazioni provenienti
da
1Azerbaijan
2 armenia
3 georiga
4 turchia
5 moldavia
6 italia
durante questo lasso di
tempo avrebbero convissuto nello stesso luogo per studiare analisi del
conflitto e discutere su pianificazione e progettualità d'intervento.
Personalmente, visti i miei studi, la cosa che mi incuriosisce da subito è
vedere come le delegazioni azerbaijana e armena si relazioneranno tra di loro.
Per tutti e 8 i giorni però, contrariamente alle mie paure, i rapporti si
rivelano molto rilassati. I ragazzi, estrapolati dal loro contesto, tendono a
denazionalizzarsi e a impostare rapporti sociali in maniera diretta e schietta.
Aimè triste verità è che però quest'effetto, la maggior parte delle volte,
persiste solo per la durata della situazione in cui si trovano. Per lo più, i
soggetti una volta tornati al contesto di appartenenza riassumeranno i vecchi
comportamenti e perderanno il grado di empatia che aveva acquisito grazie alle
attività svolte. Da parte mia però mi vergogno un po' perchè sento che la mia
esperienza, parziale, in questi paese aveva dato vita (con l'aiuto dell'estesa
lettura delle analisi accademiche) ad una narrativa che tendeva a
depersonalizzare le relazioni legate all'appartenenza etnica e non avevo
considerato la capacità degli individui di adattarsi, avere pensiero critico e
spirito d'iniziativa.
Le attività procedono in
maniera fluida e ordinata.
La didattica viene
portata avanti in maniera circolare e non convenzionale. Si parla di cosa sono
i concetti di pace e guerra, la violenza e l'idea di conflitto. Il gruppo
condivide, analizza e sintetizza. Background accademici e culturali diversi tra
di loro offrono la possibilità di guardare le tematiche affrontate attraverso
prospettive che vanno dall'esperienza diretta a quella scientifico-matematica.
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Nell'ultima parte
finalmente affrontiamo in maniera diretta i nostri problemi nazionali. Ognuno
parla della situazione interna al proprio paese. La tensione è palpabile,
soprattutto per quanto riguarda Armani, Turchia e Azerbaijan. L'italia cerca di
stemperare e portiamo l'esempio del Trentino, facendo in modo da mostrare una
narrativa alternativa, una convivenza che nonostante i suoi problemi, le sue
dimensioni di violenza e i sui errori non è sfociata in un eccidio o in un
conflitto sanguinoso.
L'ultimo giorno del
nostro progetto si conclude con una relazione generale sui temi teorici più
importanti (fatta dal sottoscritto) e un riepilogo delle analisi e delle
proposte di risoluzione riguardo a i vari scenari di conflitto.
È stato entusiasmante
vedere come la forza della cooperazione ci abbia portato a condividere queste esperienze
e ritorno in Italia soddisfatto e fiducioso per quanto riguarda il mio futuro e
quello dei ragazzi che hanno collaborato con me (con i quali ci siamo
ripromessi di portare avanti un'agenda comune per il prossimo futuro).
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