La mattina dell’11 Aprile, tre terroristi hanno tentato di far esplodere le proprie cinture esplosive nei pressi della stazione di polizia di Novoselske, centro nella regione di Stavropol (Russia Meridionale). Tuttavia, soltanto uno di loro è riuscito nel proprio intento, mentre gli altri due sono stati uccisi dalla polizia. In ogni caso, l’attentato non ha fatto vittime né tra i poliziotti né tra i civili. Nelle ore successive all’attacco, le Forze di polizia ed i Servizi di Sicurezza hanno avviato una massiccia operazione anti-terrorismo (piano Krepost) consistente nell’evacuazione di asili nido, scuole ed ospedali. Nel recente passato (dicembre 2013), la regione di Stavropol era stata già colpita da un altro attentato, quando un autobomba aveva colpito un ufficio della polizia stradale nella cittadina di Pyatigorsk, uccidendo tre persone. Anche se, al momento, non è stata effettuata alcuna rivendicazione, i gruppi jihadisti maggiormente indiziati sono l’Imarat Kavkaz (IK, Emirato del Caucaso) e il Wilayah al-Qawqaz (WQ), gruppo affiliato allo Stato Islamico (IS o Daesh). Mentre il primo gruppo, attivo sotto altri nomi e sigle sin dalla Seconda Guerra Cecena (1998-2002), rappresenta la più antica formazione jihadista presente nella Federazione Russa, il secondo è nato nel giugno del 2015 attorno al nucleo dei foreign fighters ceceni e daghestani ritornati in patria dopo l’esperienza nella guerra civile siriana e l’arruolamento in Daesh. Nel caso l’attentato fosse rivendicato da IK, questo manifesterebbe la volontà del gruppo di sottolineare la perduranza della propria azione nonché la sua centralità nel panorama insurrezionale e terroristico russo. Infatti, grazie all’efficacia della strategia anti-terrorismo del Cremlino, negli ultimi anni IK ha sensibilmente ridimensionato l’incisività delle proprie azioni. Viceversa, nel caso in cui l’azione di Novoselske fosse rivendicata dal Wilayat-al Qawqaz, il gruppo rimarcherebbe la propria continua ascesa e la propria crescita di importanza all’interno della galassia jihadista del Caucaso russo.
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