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Metodo di Ricerca ed analisi adottato

Medoto di ricerca ed analisi adottato
Vds post in data 30 dicembre 2009 sul blog www.coltrinariatlanteamerica seguento il percorso:
Nota 1 - L'approccio concettuale alla ricerca. Il metodo adottato
Nota 2 - La parametrazione delle Capacità dello Stato
Nota 3 - Il Rapporto tra i fattori di squilibrio e le capacità delloStato
Nota 4 - Il Metodo di calcolo adottato

Per gli altri continenti si rifà riferimento al citato blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com per la spiegazione del metodo di ricerca.

lunedì 27 ottobre 2014

Ucraina: si crea un nuovo parlamento per un futuro accettabile

Ucraina 
Kiev al voto con l’Europa in mente
Giovanna De Maio
21/10/2014
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Le domande degli ucraini si fanno più incalzanti in vista delle elezioni del prossimo 26 ottobre, quando sceglieranno i protagonisti del nuovo parlamento.

Per il momento il governo di Kiev ha deciso di dare due risposte a colpi di leggi: la prima, la zakon pro ljustratsiju, (lustration act in inglese); la seconda, un regime speciale della durata di tre anni per alcune aree delle regioni di Donetsk e Lugansk.

Se l’obiettivo era di smorzare la tensione e predisporre una situazione di relativa calma per lo svolgimento del voto, almeno per il momento non è stato raggiunto, poiché l’adozione di entrambi i dispositivi è stata accompagnata da dure polemiche, mentre il cessate il fuoco nelle regioni orientali non sembra aver dato risultati significativi.

Lustration Act, obiettivo trasparenza
L’obiettivo del lustration Act è escludere dalla competizione elettorale coloro che “con le loro azioni o inazioni hanno preso delle decisioni tese all’usurpazione del potere da parte del presidente dell’Ucraina Viktor Yanukovich”.

L'approvazione del progetto è stata molto travagliata e la stessa versione definitiva risulta molto lacunosa.

Sebbene si rivolga a tutti coloro che ricoprano o intendano ricoprire una posizione negli organi di stato centrali o locali, l'atto fa del potere esecutivo e di quello giudiziario i sorvegliati speciali, mentre esclude le cariche a elezione diretta - quindi il presidente e i parlamentari.

Sicuramente questa misura gode di un ampio sostegno popolare, in previsione dell'uscita di scena degli ex funzionari e burocrati corrotti dell’era Yanukovich, nonché degli ex membri del partito comunista e agenti segreti del Kgb.

Restano tuttavia numerosi i dubbi circa l'efficacia e la portata del lustration act, che, oltretutto, rischia di non essere adottato uniformemente a tutti i livelli a causa dell’inefficienza delle burocrazie locali.

Leggi speciali per Donetsk e Lugansk
Il parlamento ucraino ha predisposto delle leggi speciali per quelle aree delle regioni di Donetsk e Lugansk non controllate dai separatisti.

Tra le misure principali, una maggiore influenza del governo locale sull’elezione dei giudici e procuratori, la possibilità per le città di formare una propria milizia, un’espansione dell’uso del russo come lingua ufficiale e uno snellimento delle regolamentazioni sulle imprese e sugli investimenti.

Un provvedimento molto contestato - “porta Donetsk sotto il controllo russo” ha tuonato Yulia Tymoshenko - perché implica concessioni difficili da digerire per l’opinione pubblica, sensibile alla dialettica dei partiti populisti che auspicano una soluzione armata del conflitto.

Pur ribadendo con fermezza che non saranno tollerate modifiche dei confini ucraini, il presidente Petro Poroshenko intravede tuttavia nelle leggi speciali la possibilità di gestire le prossime elezioni in un modo relativamente meno problematico.

Competizione interna al fronte dei filo-europei ucraini
Più che tra l’area maggioritaria di partiti favorevoli all’integrazione europea e quella filo-russa minoritaria del blocco dell’opposizione (Ucraina forte e il Partito comunista), la competizione elettorale si gioca nel primo dei due schieramenti.

Al suo interno, infatti, si contrappone un blocco moderato che cerca il compromesso con la Russia, e uno più estremista che vorrebbe stabilizzare i confini attraverso l’intervento armato (Partito radicale, Patria di Yulia Tymoshenko, Partito nazionalista di destra Svoboda e i conservatori di Posizione civica).

Il partito delle regioni di Yanukovich si è disintegrato, mentre i deputati di Udar (del pugile Vitalij Klitschko) si sono uniti al blocco di Poroshenko che da agosto 2014 ha preso il nome di Solidarietà.

Secondo alcuni sondaggi condotti a inizio settembre, i partiti che riusciranno a superare lo sbarramento del 5% sono Solidarietà, il Partito radicale, Patria e il Fronte popolare liberal-democratico, il cui leader è il premier Arseniy Yatsenyuk.

Quest’ultimo, allontanatosi dalla Tymoshenko, ha assunto un atteggiamento più tattico e ha proposto un formale accordo di coalizione al partito del presidente, non essendo riuscito a creare una lista comune con Solidarietà.

La portata universalistica delle proteste di Kiev tuttavia, non si è tradotta nella creazione di un unico partito politico. Secondo i sondaggi, il blocco che sostiene Poroshenko sarebbe in vantaggio, ma non di molto (prenderebbe circa il 17%), pertanto si prevede che le forze filo-europee creeranno una coalizione attorno al presidente.

Tuttavia è impensabile che ci sia una maggioranza sufficiente a emendare la costituzione e dunque a riformare il sistema politico ucraino.

Molto probabilmente le forze moderate avranno la meglio alle prossime elezioni. Tuttavia davanti a loro non c’è solo un conflitto armato o una battaglia territoriale. Il paese è allo sbando: un ucraino su tre vive sotto la soglia di povertà, il debito con l’estero ammonta a 151 miliardi di dollari mentre l’inflazione è al 19%.

A chi vincerà spetta un compito che ha il sapore di una missione impossibile, con le sole forze ucraine.

Giovanna De Maio è dottoranda di ricerca presso l'Università degli Studi di Napoli L'Orientale; è stata stagista per la comunicazione presso lo IAI.
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