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Metodo di Ricerca ed analisi adottato

Medoto di ricerca ed analisi adottato
Vds post in data 30 dicembre 2009 sul blog www.coltrinariatlanteamerica seguento il percorso:
Nota 1 - L'approccio concettuale alla ricerca. Il metodo adottato
Nota 2 - La parametrazione delle Capacità dello Stato
Nota 3 - Il Rapporto tra i fattori di squilibrio e le capacità delloStato
Nota 4 - Il Metodo di calcolo adottato

Per gli altri continenti si rifà riferimento al citato blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com per la spiegazione del metodo di ricerca.

lunedì 30 novembre 2015

La svolta della diplomazia europea nel conflitto siriano

di
 Alessandro  Ugo Imbriglia


Da diverse settimane tutte le forze regionali e internazionali coinvolte direttamente o indirettamente nel conflitto siriano provano ad accordarsi sulle modalità politiche e strategiche per mettere fine al conflitto. Il 14 novembre, Vienna ha ospitato per la terza volta sia la Russia e l’Iran sciita, alleati di Bashar al Assad, sia i rappresentanti dell’occidente e i paesi del golfo, che al contrario premono per un’immediata uscita di scena del premier siriano. Nella trattativa le strategie delle potenze internazionali stanno prendendo una direzione univoca e una progressiva adesione verso una politica comune, poiché i russi hanno constatato che Assad è troppo debole per poter essere salvato. A Mosca non resta che capitalizzare al massimo il suo ruolo militare e strategico nel conflitto, quindi rafforzare il proprio potere di contrattazione nello scenario diplomatico internazionale ed esercitare un’influenza significativa sulle sorti siriane nel dopo Assad. Dalla conferenza di Vienna è stato tracciato l’iter da seguire, che prevede dapprima l’apertura di un dialogo tra i ribelli sunniti e il regime alauita, un cessate il fuoco definitivo in un secondo momento e, infine, delle elezioni a cui non è chiaro se Assad potrà partecipare. Gli attentati di Parigi, compiuti il giorno precedente all’incontro di Vienna, hanno spinto le incompatibilità strategiche dei due blocchi contrapposti verso una progressiva convergenza, evidenziando la necessità di un’alleanza di tutte le potenze regionali e internazionali contro il gruppo Stato islamico. Dunque la Russia non considera più i ribelli sunniti come “terroristi” e nuovi margini di manovra sono apparsi chiari dall’intento condiviso tra Obama e Putin di arrivare alla risoluzione del conflitto attraverso un compromesso. Per tal motivo François Hollande ha colto la palla al balzo, annunciando che si sarebbe recato a Washington e a Mosca per definire un fronte comune capace di concentrare tutte le sue forze (comprese quella della Russia) contro i jihadisti. Inoltre la Francia si è appellata all’articolo 42.7 del trattato di Lisbona che “nel caso in cui uno stato membro sia vittima di un’aggressione armata” implica un’azione degli altri stati dell’Unione per “aiutarlo e assisterlo”. Prima d’ora nessun paese dell’Unione aveva fatto ricorso a questo articolo e  per la prima volta nella sua storia l’Unione ha deciso unanimemente di assumere una posizione condivisa nel campo della difesa, fuori dal contesto Nato. 
18 novembre 2015
 Alessandro Imbriglia
(ugo1990@hotmail.it)

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