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Metodo di Ricerca ed analisi adottato

Medoto di ricerca ed analisi adottato
Vds post in data 30 dicembre 2009 sul blog www.coltrinariatlanteamerica seguento il percorso:
Nota 1 - L'approccio concettuale alla ricerca. Il metodo adottato
Nota 2 - La parametrazione delle Capacità dello Stato
Nota 3 - Il Rapporto tra i fattori di squilibrio e le capacità delloStato
Nota 4 - Il Metodo di calcolo adottato

Per gli altri continenti si rifà riferimento al citato blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com per la spiegazione del metodo di ricerca.

martedì 10 novembre 2015

Agugliano 30 ottobre 2015 Seminario. Scenari Geopolitici

Stabilandia e Caoslandia.

 In una visione globale, oggi il mondo si presenta in due parti ben distinte: una serie di Stati, che hanno il potere di decidere che sono in aree di sicurezza, stabili e in pine pace: sono Gli Stat Uniti, l’Europa, la Cina La Russia, l’India ed il Sud Africa, a cui si deve aggiungere i Brasile ed il resto dei paesi della America Latina meridionale. Il resto è una regione in cui non esiste più lo stato come tale, imperversa la guerra, la violenza, la mancanza di sicurezza, la certezza del diritto; in cui vi sono fenomeni estesi di corruzione, criminalità organizzata, archi di crisi, di conflitti e di tensioni, pirateria, dove le popolazioni cercano in ogni modo di sfuggire, dando origini a fenomeni migratori di larghissime proporzioni. Area che definiamo Caoslandia


Se vediamo che l’Islam presenta cinque colori, ci risulta che abbiamo  l’Islam Nero, l.Islam Arabo, L’Islam Russo-Mongolo, L’Ilam Iraniano Indiano e l’Islam Indonesiamo.

Confrontiamo le due carte vediamo che tutto il mondo islamico è in pieno caos.

La cartina descrive i confini di caoslandia. I maggiori fenomeni si riscontrano in alcune aree che ancora chiamiamo con il vecchio nome di Stati, ma che tali non sono più.

Siria, che ormai come stato si è diviso in almeno quattro nuove entità sottostatuali: quello che rimane dello stato di Assad, arroccato sull’asse Aleppo Damasco, nell’area a maggioranza aluita appoggiato e difeso dalla Russia, che vuole mantenere in attività le sue basi a Tartus e Latakia, , che potremo definire non più Siria, ma “Aluitistan”; la Siria in mano alle forze ribelli al già potere centrale, la cui configurazione è tutta da definire; la Siria Curda, che si allaccia alla area curda  dell’Iraq, con ideali e concreti collegamenti con i curdi in Turchia e in Iran, ovvero quelle componenti del Kurdistan che è nei sogni ed aspirazioni di tutti i Curdi dalla dissoluzione dell’impero Ottomano. Infine la Siria in mano allo Stato Islamico, come da cartina 2, che occupa l’area per lo più desertica della ex Siria, ma che ha l’appoggio delle popolazioni locali che non accettano più l’autorità, da sempre lontana, ne di Damasco ne di Bagdad.

Libia: in mano a tre entità: quella tripolitina, quella cirenaica, e quella del derseto meridionale3, per essere ottimistici, ma che in realtà la frantumazione si è attestata nel sottostato tra le principali tribu e clan .

Israele: l’ennesima intifada porta lo stato ebraico a chiedere quale è la sua prospettiva di sicurezza

Queste le principali aree, poi l L’Ira, l’Afganistan, e tutta l’area subsaariana per finire in Nigeria che è tutta in pieno caos. Ed  andando sia a destra, per arrivare nel sud-est asiatico,  e a sinistra oltre atlantico con il mediterraneo caraibico , con la Colombia ed il problema della droga, le Farce cc, completano il quadro.

E l’Italia?

Il nostro paese è al limite: mentre il centro nord è acorato all’area di stabilità, il meridione e sempre più vicino a caoslandia. Per ragioni che sono sotto gli occhi di tutti.

Mentre le Grandi Potenze rimeditano su come gestire questo caso, che può andare bene anche così, perché loro sono al sicuro e gli altri nel caso, l’Italia deve comprendre che le attuali alleanza hanno eprso collante, in primo luogo la Nato, che occorre ricordalo, è nata per difendersi dalla espanzione del comunismo e dell’Unione Sovietica; ora che entrambi on ci sono più, è rimasta in piedi e completamente trasformata. Che fa il nostro paese se l’Lo stato Islamanico attacca la Turchia, paese Nato?
Il rischio concreto di essere risucchiati da caoslandia sono concreti. Secondo analisti strategici[1] da sola non potrà mai farcela. “ma illuderci che “amici ed alleati” vengano spontaneamente in nostro soccorso è assolutamente da escludere. Se vuoi farti aiuta e comincia ad aiutarti  Smettere di partecipare alla disgregazioe degli stati intorno a noi, come fatto dai governi italiani passati, a cominciare dalla Jugoslavia per finire alla Libia. Cercare di collaborare con quei stati europei che mostrano, solo per spirito di conservazione, di coltivare interessi più ampio di quelli che oggi li racchiudono in spazi ristretti, come l’esperienza degli  immigrati ( muri, Marsiglia, Caen sono esempi chiari) . Questa è la speranza che coltiviamo
 Ma sicuramente tutto dipenderà da chi sarà il prossimo presidente statunitense: se vorrà imboccare la strada della strategia dell’ordine e ridurre gli spazi di Caoslandia ( è l’entrata in scena della Russia sulla crisi siriana, potrebbe aiutare su questa strada) la speranza di un futuro si può coltivare. Altrimenti i tempi che oggi giudichiamo così negativi, li rimpiangeremo.

Massimo Coltrinari

Agugliano 30 ottobre 2015



[1] Limes, Redazionale, n.6  2015

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