I dati ultimi
confermano che in Russia il PIL frena, e si affaccia lo spettro della
recessione economica. L’Ultima stima del PIL, fornita dal Ministero dello
Sviluppo per il 2013, si attesta al 2,4% mentre quelle precedenti erano sul
3,7%. Il I Trimestre di quest’anno ha segnato una crescita di appena l’1,1%.
Queste sono cifre al ribasso che rappresentano una brusca frenata ed inversione di tendenza rispetto al Ruolo
che la Russia si propone di svolgere quale membro dei BRICS, nei principali
consessi economici internazionali. Il Presidente Putin aveva sottolineato in un
discorso di qualche giorno fa che la Russia intende diventare uno dei centri
della finanza mondiale. Ma l’attuale scenario non sembra andare in questa
direzione; infatti dai dati emersi risulta che gli investimenti, i consumi e le
esportazioni si stanno riducendo.
Era chiaro che la
Russia si proponeva a puntare sullo scenario internazionale come una
superpotenza energetica, con un tasso di crescita del 7-8 % , ma questo sembra
irrealizzabile; allo stato delle cose l’obiettivo sembra essere quello del 5-6%
, ma anche questo appare irrealistico. Le misure che si intendono prendere
riguardano i capitali in fuga verso l’estero, investimenti più sostanziali
nell’infrastrutture e nei settori non petroliferi, raddoppiare la produttiva
nel lavoro nei prossimi due anni.; in pratica si vuole far uscire la piccola e
media impresa dal sommerso aumentandone
il suo peso nel PIL, che oggi è del 19%, per portarlo ad un 40%
(per info:geografia2013@libero.it)
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