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Metodo di Ricerca ed analisi adottato

Medoto di ricerca ed analisi adottato
Vds post in data 30 dicembre 2009 sul blog www.coltrinariatlanteamerica seguento il percorso:
Nota 1 - L'approccio concettuale alla ricerca. Il metodo adottato
Nota 2 - La parametrazione delle Capacità dello Stato
Nota 3 - Il Rapporto tra i fattori di squilibrio e le capacità delloStato
Nota 4 - Il Metodo di calcolo adottato

Per gli altri continenti si rifà riferimento al citato blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com per la spiegazione del metodo di ricerca.

domenica 9 giugno 2024

Russia e la sua politica in Africa: con la guerra in Ucraina può ancora continuare

 

Fonte: LIMES,  Rivista Italiana di Geopolitica, 3/2023

La Federazione Russa ha intrapreso una penetrazione in Africa volta a ristabilire il ruolo di potenza globale  dopo il crollo della Unione Sovietica in Africa. Questa penetrazione nel Continente Nero non è stata contrastata da nessuno e fino al 2022 non era un problema per il mondo occidentale.

 Con l’Invasione della Ucraina l’Europa e gli Stati Uniti si sono accorti che la Federazione non è più quel patner  innocuo, anzi utile ai propri commerci, ma un competitor per non dire un vero e proprio nemico. Quindi  sono emerse diverse interpretazioni da quelle correnti sulla Russia. Una di queste è proprio l’Africa. Il primo dato della Carta (Fonte Limes, Rivista Italiana di Geopolitica) mostra quali paesi hanno espresso un voto di condanna alla invasione dell’Ucraina del febbraio 2022: in grigio quelli che lo hanno espresso, ma la sopresa è stata quelli che si sono astenuti (in arancione) per arrivare ad un contrario, ovvero alla approvazione della invasione, L’Eritrea. Un successo strategico per Mosca.

Attraverso le milizie “Wagner” ed altri gruppi  Libia, Mali, Repubblica Centroafricana Repubblica Democratica del Congo, Sierra Leone, Guinea, Sudan, Magadascar, Zimbawe, Angola Mozambico sono controllate da Mosca o nell’orbita politica russa. La Russia vende ai paesi africani quasi il 38 % del totale delle Armi vendute in Africa. Attraverso questo canale Nigeria, Camerum, Sud Suda, Algeria ed Etiopia sono legate a Mosca.

In pratica Mosca controlla oltre al metà dei paesi africani. Se aggiungiamo che sembra probabile che Porto Sudan ospiti infrastrutture militari russe, si può già dire che Mosca finalmente è riuscita a mettere le mani sui traffici che passano per Suez, ma la estromissione della Francia ed il suo ritiro stanno dimostrando il contrario.

 

Dopo la ribellione del GruppoWagner, giugno 2023, rimane il dilemma che venendo meno questo strumento il potere di controllo di Mosca sia diminuito.

Permanendo la guerra di logoramento in Ucraina, le sanzioni in atto, il confronto con la Cina, la Russia rimane il quesito se Mosca riuscirà nel breve perioto a sostenere le sue politiche in Africa, accollando tutti i pesi di Stati che sono praticamente sull’orlo del fallimento e del collasso, a cui potrebbe non essere sufficiente il drenaggio delle loro materie prime strategiche.

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