Gran Bretagna
Nel
progetto Manhattan, progetto nucleare
americano che portò il Paese a produrre l'atomica durante la Seconda Guerra
Mondiale, furono coinvolti anche alcuni esperti inglesi, ma nel
1946 la legge Mac Mahon vietò agli Stati Uniti qualsiasi collaborazione in
campo nucleare con Stati stranieri, tra cui anche gli alleati. Fu allora che la
Gran Bretagna si dotò di un programma proprio, procedendo ad una serie test
autonomi, dei quali il primo si registrò nel 1952. A questo fece
seguito nel 1957 l'Operazione Grapple, con la detonazione della prima
bomba all'idrogeno britannica. Oggi possiede 215 testate di cui 150 dispiegate,
esclusivamente per uso sottomarino. Il Regno Unito è quindi la quarta potenza
nucleare del mondo in termini di numero di testate possedute. Il governo
britannico mantiene una flotta di quattro sottomarini con capacità nucleari in
Scozia, ognuno armato con 16 missili balistici intercontinentali della serie
Trident. Negli anni passati è stato avviato l'ammodernamento dell'arsenale, che
dovrebbe concludersi nel 2024.
Francia
Anche la Francia fa parte del club nucleare. Il suo
programma, già avviato alla fine degli anni Cinquanta, conobbe una impennata
sotto la presidenza di Charles De Gaulle e il primo test, il cosiddetto “Gerboise
bleue”, fu eseguito nel 1960 nel deserto dell'Algeria, il più potente mai
realizzato. Dopo essersi liberato del fardello delle colonie e aver aumentato
notevolmente i poteri del Presidente a spese del Parlamento, De Gaulle si concentrò
su due obbiettivi: riportare la Francia al rango che riteneva le spettasse di
potenza preminente in Europa ed emancipare l’Europa dall’egemonia esercitata
dalle due superpotenze. Inoltre sostenne che l’Europa non avrebbe dovuto
affidare la propria sicurezza agli Stati Uniti, i quali avevano ormai cessato
di esercitare la funzione di “scudo” per rallentare l’avanzata comunista. La
dottrina strategica di Eisenhower della Massive Retaliation non rappresentava
per De Gaulle una risposta al problema della sicurezza europea, ma non trovava
soddisfacente neanche la dottrina di Kennedy della Flexible Deterrent Options che prevedeva di commisurare la
potenza della risposta e il tipo di Forze impegnate, all'attacco subito; il timore era che la scomparsa dell’impegno incondizionato
di deterrenza nucleare statunitense avrebbe potuto invogliare l’Unione
Sovietica a ingaggiare una guerra convenzionale in Europa. Nel giugno 1985 De
Gaulle propose una radicale ristrutturazione della NATO per rafforzare il ruolo
della Francia, creando un direttorio interno tripartito composto da USA, GB e
Francia. Quando la proposta venne respinta da Washington, De Gaulle cercò
allora di aumentare l’influenza francese al di fuori della NATO con il progetto
Force de Frappe , forza di dissuasione nucleare indipendente basata sulle tre
componenti aerea, terrestre e marittima. La prima ad essere operativa fu quella
aerea (1964) su 62 bombardieri Mirage IV, la seconda componente fu quella
terrestre (agosto 1971) e l’ultima fu quella marittima (dicembre 1971).
L’obbiettivo principale della Force de Frappe era chiaramente politico
piuttosto che militare, mirando ad aumentare il prestigio e il potere della
Francia affinché essa assumesse il ruolo di terza forza rispetto alle due
superpotenze e il ruolo di guida di un’Europa occidentale libera dal controllo
statunitense. In seguito la Francia non ha aderito al PTBT (Partial Test
Ban Treaty) ma ha abbandonato autonomamente ( a seguito di pressanti pressioni
internazionali) i test atmosferici nel 1974 e nel 1992 ha firmato il trattato
di non proliferazione. Oggi possiede 300 testate.
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