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Metodo di Ricerca ed analisi adottato

Medoto di ricerca ed analisi adottato
Vds post in data 30 dicembre 2009 sul blog www.coltrinariatlanteamerica seguento il percorso:
Nota 1 - L'approccio concettuale alla ricerca. Il metodo adottato
Nota 2 - La parametrazione delle Capacità dello Stato
Nota 3 - Il Rapporto tra i fattori di squilibrio e le capacità delloStato
Nota 4 - Il Metodo di calcolo adottato

Per gli altri continenti si rifà riferimento al citato blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com per la spiegazione del metodo di ricerca.

sabato 10 febbraio 2024

Antonio Trogu. Paesi del Club dell'Atomo. Gran Bretagna e Francia

 

Gran Bretagna

Nel progetto Manhattan, progetto nucleare americano che portò il Paese a produrre l'atomica durante la Seconda Guerra Mondiale, furono coinvolti anche alcuni esperti inglesi, ma nel 1946 la legge Mac Mahon vietò agli Stati Uniti qualsiasi collaborazione in campo nucleare con Stati stranieri, tra cui anche gli alleati. Fu allora che la Gran Bretagna si dotò di un programma proprio, procedendo ad una serie test autonomi, dei quali il primo si registrò nel 1952. A questo fece seguito nel 1957 l'Operazione Grapple, con la detonazione della prima bomba all'idrogeno britannica. Oggi possiede 215 testate di cui 150 dispiegate, esclusivamente per uso sottomarino. Il Regno Unito è quindi la quarta potenza nucleare del mondo in termini di numero di testate possedute. Il governo britannico mantiene una flotta di quattro sottomarini con capacità nucleari in Scozia, ognuno armato con 16 missili balistici intercontinentali della serie Trident. Negli anni passati è stato avviato l'ammodernamento dell'arsenale, che dovrebbe concludersi nel 2024.

Francia

Anche la Francia fa parte del club nucleare. Il suo programma, già avviato alla fine degli anni Cinquanta, conobbe una impennata sotto la presidenza di Charles De Gaulle e il primo test, il cosiddetto “Gerboise bleue”, fu eseguito nel 1960 nel deserto dell'Algeria, il più potente mai realizzato. Dopo essersi liberato del fardello delle colonie e aver aumentato notevolmente i poteri del Presidente a spese del Parlamento, De Gaulle si concentrò su due obbiettivi: riportare la Francia al rango che riteneva le spettasse di potenza preminente in Europa ed emancipare l’Europa dall’egemonia esercitata dalle due superpotenze. Inoltre sostenne che l’Europa non avrebbe dovuto affidare la propria sicurezza agli Stati Uniti, i quali avevano ormai cessato di esercitare la funzione di “scudo” per rallentare l’avanzata comunista. La dottrina strategica di Eisenhower della Massive Retaliation non rappresentava per De Gaulle una risposta al problema della sicurezza europea, ma non trovava soddisfacente neanche la dottrina di Kennedy della Flexible Deterrent Options che prevedeva di commisurare la potenza della risposta e il tipo di Forze impegnate, all'attacco subito; il timore era che la scomparsa dell’impegno incondizionato di deterrenza nucleare statunitense avrebbe potuto invogliare l’Unione Sovietica a ingaggiare una guerra convenzionale in Europa. Nel giugno 1985 De Gaulle propose una radicale ristrutturazione della NATO per rafforzare il ruolo della Francia, creando un direttorio interno tripartito composto da USA, GB e Francia. Quando la proposta venne respinta da Washington, De Gaulle cercò allora di aumentare l’influenza francese al di fuori della NATO con il progetto Force de Frappe , forza di dissuasione nucleare indipendente basata sulle tre componenti aerea, terrestre e marittima. La prima ad essere operativa fu quella aerea (1964) su 62 bombardieri Mirage IV, la seconda componente fu quella terrestre (agosto 1971) e l’ultima fu quella marittima (dicembre 1971). L’obbiettivo principale della Force de Frappe era chiaramente politico piuttosto che militare, mirando ad aumentare il prestigio e il potere della Francia affinché essa assumesse il ruolo di terza forza rispetto alle due superpotenze e il ruolo di guida di un’Europa occidentale libera dal controllo statunitense. In seguito la Francia non ha aderito al PTBT (Partial Test Ban Treaty) ma ha abbandonato autonomamente ( a seguito di pressanti pressioni internazionali) i test atmosferici nel 1974 e nel 1992 ha firmato il trattato di non proliferazione. Oggi possiede 300 testate.


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