Germania
La Germania è una Repubblica Federale che riconosce ampi spazi di autonomia ai singoli Länder in materie di vitale importanza ordinamentale, tra cui appunto l’ordine pubblico, la sicurezza interna e la giustizia. Nondimeno, la preservazione della sicurezza dello Stato, così come quella delle singole unità federate, è affidata sostanzialmente a tre agenzie di intelligence federali che, con l’ausilio delle forze armate e di polizia, compartecipano alla gestione e neutralizzazione delle minacce alla stabilità del Paese[3].
Fanno parte dell’apparato di intelligence tedesco: i) il Servizio Federale di Intelligence (Bundesnachrichtendiest - BND) competente nella raccolta di informazioni all'estero; ii) l'Ufficio Federale per la Protezione della Costituzione (Bundesamt für Verfassungsschutz - BFV) avente il compito di raccogliere informazioni circa possibili minacce alla sicurezza interna della federazione; iii) nonché il Servizio Militare di Controspionaggio (Militärischer Abschirmdienst - MAD) dipendente dal Capo di Stato maggiore della Difesa.
Degno di menzione è anche lo Zentrale Stelle für Informationstechnik im Sicherheitsbereich (ZITiS), ovvero l’Ufficio Centrale per la Tecnologia dell’Informazione nel settore della sicurezza con competenza in materia di ciberspazio, crittografia, applicazioni ed istallazioni informatiche nonché nella protezione dei dati sensibili ai fini del funzionamento dello Stato. Il servizio, di recente costituzione, ha suscitato non poche polemiche tra gli addetti ai lavori proprio perché all’ampiezza dell’ambito operativo d’azione non farebbe da contraltare un’altrettanta chiarezza strutturale, dando così la stura al rischio di indebite intrusioni nella sfera privata dei cittadini ben oltre i casi ordinariamente previsti dalla legge.
Il BND è l’unico servizio segreto tedesco esterno con competenza sia sullo spionaggio civile che militare, dipendente direttamente dal cancelliere federale. Con circa 300 sedi, tra quelle domestiche ed estere, tale servizio è considerato nel contesto occidentale secondo per efficienza soltanto alla CIA. Nonostante la spiccata vocazione alla prevenzione da possibili attacchi dall’estero, il BND svolge un ruolo di primo piano anche nella lotta al terrorismo internazionale, al crimine organizzato, al riciclaggio valutario nonché al traffico di droga, armi ed esseri umani.
Il BFV è un servizio interno di informazione, dipendente dal Ministero degli Interni, la cui mission istituzionale è la sorveglianza e la protezione dell'ordinamento democratico della Repubblica Federale attraverso una capillare attività di informazione preventiva e di controspionaggio, da condursi in stretta cooperazione con gli omologhi uffici dipendenti dai singoli Länder.
Data la struttura federale della Repubblica, la legge statale per la protezione della Costituzione del 1990, modificata con legge n. 2097 del 30 giugno 2017, pone su tale sistema multilivello un obbligo di cooperazione e condivisione delle informazioni raccolte: ogni ufficio, centrale o periferico che sia, è così chiamato ad inserire in un database nazionale condiviso i dati raccolti durante le proprie indagini, rimanendone tuttavia l’ufficio inseritore l’esclusivo responsabile in punto di modifica e cancellazione.
Nondimeno, solo gli uffici che compongono il network per la protezione della Costituzione possono richiedere informazioni tramite il sistema automatizzato, mentre potrebbe essere ancora più efficiente un suo utilizzo ampliato anche in favore delle altre agenzie di intelligence nazionali. Inoltre, nonostante le indubbie capacità tecniche dimostrate sul campo e l’ampiezza dei compiti affidati in materia, il BFV non ha il potere di richiedere alla Polizia Criminale Federale (BKA) l’avvio di quelle operazioni che, seppure funzionali ai propri obiettivi istituzionali, l’agenzia non sia autorizzata a compiere da sé.
Sebbene per oltre un cinquantennio dalla fine del Secondo conflitto mondiale, le principali minacce alla sicurezza dei confini nazionali siano state caratterizzate da un'impronta marcatamente politica, piuttosto che da una connotazione etnica o religiosa, dopo gli attentati condotti in territorio statunitense la Germania ha iniziato ad occuparsi con maggiore attenzione del fenomeno jihadista anche in relazione al fatto che diversi degli attentatori del 2001 si erano radicalizzati, od avevano completato il loro processo di adesione al jihad, proprio in territorio tedesco. Tanto che, poco dopo, esattamente nel dicembre del 2016, anche Berlino si è scoperta vulnerabile al terrorismo di matrice jihadista in occasione dell’attacco condotto presso il locale mercatino di Natale, allorché il cittadino tunisino Anis Amri uccise 12 persone, ferendone quasi 50, utilizzando come arma un camion che aveva precedente rubato[4].
Peraltro, oltre ai cosiddetti lupi solitari, che si radicalizzano autonomamente ed utilizzano strumenti di facile reperibilità per commettere attentati entro i confini nazionali, a destare preoccupazione sono anche i numerosi foreign fighters di ritorno che, partiti per partecipare alle ostilità in atto in Siria ed Iraq, potrebbero costituire una minaccia latente laddove facessero rientro in territorio tedesco.
Al fine di prevenire simili eventualità diviene fondamentale una stretta e fattiva cooperazione tra servizi di intelligence e forze di polizia, federali e statali, non solo nel contrasto al terrorismo jihadista, ma anche nel contrasto al terrorismo politico, che in Germania viene ancora avvertito come una minaccia vitale alla sicurezza della Repubblica federale[5].
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