Il disastro in Ucraina tiene banco, occupa ogni possibile spazio in queste ultime settimane. Troppe le implicazioni: l’orrore per i troppi innocenti uccisi dalla volontà di un solo uomo, la paura per una guerra che potrebbe allargarsi, lo stupore per le scelte belligeranti e guerrafondaie dell’Italia e dell’Europa. È la spirale della guerra che torna ad avvolgerci, mettendo nell’angolo anni di duro lavoro per tentare di costruire una solida e razionale cultura di Pace. Vince il machismo armato, l’idea di una pace conquistata combattendo. Un’idea che va oltre il legittimo diritto alla difesa del popolo Ucraino, aggredito. Mentre tutto ciò accade, il Mondo va avanti, combattendo anche nello Yemen, nel Corno d’Africa, in Asia. In Siria. Non possiamo e non dobbiamo chiudere gli occhi. Per questo l’Atlante continua il suo lavoro, moltiplicando la presenza – anche fisica – negli incontri e nelle scuole, scrivendo e fotografando, ragionando su ciò che accade. Perché l’informazione è l’unico strumento che abbiamo per non cadere nella trappola di chi – ancora una volta - vuole farci credere che la guerra è l’unica vera strada verso la Pace. |
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