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Metodo di Ricerca ed analisi adottato

Medoto di ricerca ed analisi adottato
Vds post in data 30 dicembre 2009 sul blog www.coltrinariatlanteamerica seguento il percorso:
Nota 1 - L'approccio concettuale alla ricerca. Il metodo adottato
Nota 2 - La parametrazione delle Capacità dello Stato
Nota 3 - Il Rapporto tra i fattori di squilibrio e le capacità delloStato
Nota 4 - Il Metodo di calcolo adottato

Per gli altri continenti si rifà riferimento al citato blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com per la spiegazione del metodo di ricerca.

lunedì 3 agosto 2015

Grecia: tutti devono fare sacrifici

L’Olimpo e i sacrifici agli Dei
Grecia: non ignorare l’Ue e realizzare la democrazia
Pasquale Lino Saccà
30/07/2015
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I creditori, o troika, sono nuovamente ad Atene. Qualcosa è però cambiato: c’è la consapevolezza che errare è umano, ma perseverare non è una priorità.

Mentre anche Shanghai fa riflettere sulla governance, la Borsa di Atene si appresta ad aprire, il governo seguirà le indicazioni della Bce. Già da lunedì 20 luglio, le Banche in Grecia hanno riaperto e la fiducia torna a manifestarsi, inizia un cammino verso la normalità.

L’aiuto dell’Unione, prestito ponte, nuovo programma triennale, consente alla Grecia d’apparire o essere ritenuta solvibile, in attesa che tempi ed interessi sul debito siano resi compatibili.

Ma se all’aumento dell’Iva, alla revisione delle pensioni non si accompagneranno nuovi investimenti, il Pil non crescerà e l’impatto sulla società, occupazione e servizi vitali, rischia di travolgere il dibattito democratico e con esso il governo del cambiamento che Tsipras può rappresentare.

Dalla mitologia alla realtà
Gli Dei, quindi, sono tornati a Bruxelles, “accettano” i sacrifici che il Parlamento certifica, a conferma che la Grecia è in Europa. Dalla mitologia alla realtà, finalmente la conoscenza s’impone all’ignoranza. Ma non era necessario un referendum, tentativo di suicidio mancato o di occultamento di oltre cinque mesi d’incoerenza, evidenziando, ulteriormente, quanto siano poco conosciuti i Trattati che disciplinano le Istituzioni e la cittadinanza europea.

L’Unione non si è lasciata “intimidire”, tra “la mitologia” dei nostri giorni e la realtà di come partecipare al processo d’integrazione con politiche coerenti: ha rilevato i limiti di una sovranità locale in un contesto europeo a cui consensualmente si partecipa, nel caso della Grecia dal 1981.

Dalle previsioni che indicavano segnali positivi di svolta dell’economia greca a fine 2014 con una continuità nel 2015, consapevolmente ed improvvidamente, dopo dei mesi di “anoressia”, si è tentato il suicidio con la svolta del 26 sera: abbandono del tavolo negoziale, dove le distanze tra creditori e debitore sembravano colmate, e dichiarazione di un referendum che avrebbe penalizzato il popolo greco e addossato maggiori oneri al contribuente europeo.

Non un’eutanasia, ma un salvataggio
L’Unione europea (Ue) non ha votato l’eutanasia, ma ha salvato la Grecia dal dichiarare fallimento irreversibile, intervenendo con la Bce e con gli strumenti finanziari di cui nel frattempo dal 2009 ad oggi si era dotata.

È errato vedere nella Germania la sola Europa possibile, ma è anche giusto non nascondere che la Germania ha fatto tesoro delle sue esperienze passate, “consentendo” che la moneta comune fosse disciplinata con le dovute certezze. Così pure il suo ordinamento istituzionale, o meglio la sua Legge Fondamentale, sono ancora tra i più avanzati in ambito democratico: non è secondario che reggono ancora con il dovuto consenso i partiti storicamente tradizionali.

Non è colpa della Germania se a Nizza l’Unione intergovernativa veniva rafforzata ed il metodo comunitario indebolito. Certamente le recenti vicende di una Grecia “inconsapevole” che l’Unione ha delle regole denotano che il processo d’integrazione non incide nelle aree marginali con delle politiche di sviluppo, evidenziando un deficit democratico nella dialettica istituzionale dell’Unione.

Coerenze negli errori e resipiscenza
In questa logica appare “coerente” che il Consiglio europeo di domenica 12 luglio sia stato cancellato, continuando nella errata visione che l’Euro riguarda solo i 19 Paesi e la Grecia è un dettaglio che spetta al popolo greco definire.

Era un’opportunità da cogliere, un dibattito dei 28 capi di Stato o di governo subito dopo l’Eurosummit di domenica 12, che solo nella mattinata del 13 (h.9), dopo una notte insonne e tormentata, aveva raggiunto un accordo, non innovativo, ma vitale per il governo greco e per la credibilità dell’Unione, a cui è chiamato a contribuire con ulteriori e rilevanti finanziamenti il contribuente europeo.

La Bce interverrà ulteriormente per consentire alle Banche di riprendere pienamente la loro funzione a piccoli passi, visibili già dalla mattina di lunedi 20 luglio, mentre il prestito ponte (già utilizzato) e l’Esm con ulteriori garanzie da parte del governo e del Parlamento consentiranno l’avvio di un programma triennale.

Certamente si poteva evitare. Ma la democrazia ammette la non conoscenza e “il corso di specializzazione in integrazione europea” di Tsipras, direttamente a Bruxelles ha mostrato i primi aspetti positivi, che riguardano la presa di coscienza che l’Unione ha le sue regole e che nel rispetto di esse è possibile costruire un’equità sociale condivisa.

Tsipras potrà rappresentare il nuovo rispetto ai governi precedenti, che poco hanno fatto, e introdurre una generazione che in continuità con la volontà del suo popolo condivida di costruire la democrazia in Europa.

La Bce è consapevole che gli Dei non risiedono a Francoforte, ma l’autorità dell’Ue deve essere percepita, ridefinendo nuovi equilibri istituzionali europei, senza ulteriori divisioni, con una politica economica che utilizzi al meglio gli strumenti di politica fiscale e monetaria.
(1 - segue)

Pasquale Lino Saccà, J.M.Chair ad personam E.C. Roma.
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