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Metodo di Ricerca ed analisi adottato

Medoto di ricerca ed analisi adottato
Vds post in data 30 dicembre 2009 sul blog www.coltrinariatlanteamerica seguento il percorso:
Nota 1 - L'approccio concettuale alla ricerca. Il metodo adottato
Nota 2 - La parametrazione delle Capacità dello Stato
Nota 3 - Il Rapporto tra i fattori di squilibrio e le capacità delloStato
Nota 4 - Il Metodo di calcolo adottato

Per gli altri continenti si rifà riferimento al citato blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com per la spiegazione del metodo di ricerca.

sabato 19 novembre 2022

Massimo Iacopi. RICERCA DELLE RAGIONI DEL CONFLITTO RUSSIA - UCRAINA

 


 

Pubblicato su Rivista Informatica Graffiti on line.com del mese di giugno 2022. https://www.graffiti-on-line.com/home/opera.asp?srvCodiceOpera=2027

Un breve commento sull’Operazione Speciale russa in atto (eufemismo di “guerra d’invasione”) dove, anche se con gravi ritardi, l’orientamento generale degli eventi in corso sembra, in prospettiva, dare ragione ai Russi. La cosa che non torna è però il fatto che tutto è nato dalla manifestata volontà russa di “denazificare” la nazione ucraina e di garantire la sicurezza della stessa Russia dall’avanzante minaccia occidentale (USA e NATO). Orbene, questa brutale ed assurda logica russa sembrerebbe abbeverarsi ai principi e alle logiche mutuati proprio dal Nazismo, oltre che dalla scuola geopolitica di riferimento (Ratzel, Haushofer). Di fatto, proprio dal Nazismo nasce il concetto di “spazio vitale” (Lebensraum), che oggi Putin, antistoricamente e con denominazione diversa, ci sciorina come una esigenza imprescindibile di sicurezza della nazione russa moderna, erede dell’imperialismo degli zar, prima e sovietico, dopo. La Russia di Putin, sostenuta dall’influenza religiosa che il Patriarca di Mosca Kirill esercita su gran parte del popolo russo, si sente la portabandiera dell’ortodossia cristiana ed ha assorbito l’idea predicata dalla Chiesa Ortodossa russa secondo cui l’Occidente sia divenuto un mondo corrotto e scandaloso, patria di ogni libertinaggio sociale e morale (questo punto necessiterebbe effettivamente di una meditazione profonda “pro domo nostra”. Dove va a finire una società senza i doveri tipici di ogni contratto sociale e senza freni, nella quale conta soltanto la libertà a tutti i costi ed in ogni campo  ? ...). Tornando all’argomento introduttivo, a mio avviso, la pretesa contaminazione nazista dell’Ucraina, paragonata alla situazione sociale russa, presenta molti aspetti in termini di sociali, a vantaggio dell’Ucraina. Inoltre, la struttura organizzativa del Nazismo paragonata a quella attuale russa, presenta enormi differenze in termini di efficienza, a vantaggio del primo !!!  In effetti, per i Tedeschi, lo spazio vitale era quello ad est del loro territorio. Per conseguire gli obiettivi che si erano prefissati, i Nazisti si sono dotati di un adeguato strumento militare: hanno predisposto una potente aviazione di supporto tattico, nel numero e nelle caratteristiche ed una massa d’urto corazzata di livello avanzato rispetto al livello esistente negli altri Paesi. Insomma, uno strumento strettamente coordinato in grado di poter condurre una guerra lampo (Blitzkrieg), inaugurando così la stagione, pur vecchia, della politica del “fatto compiuto”. In pratica, questo era il programma di Putin, calcolato a ridosso del nuovo clima di disimpegno che, da Trump in poi, anima la strategia americana, che è quello dell’abbandono frettoloso dei teatri di spiegamento delle forze in funzione bellica e/o di peacekeeping, divenuti un peso in fatto di mezzi e di vite umane. Potremmo quindi affermare che l’Occidente, a parte forse l’Inghilterra, davanti alle ambiguità, all’impreparazione ed alle irrisolutezze degli avversari tedeschi di allora, si trovasse nelle stesse condizioni morali e materiali dell’Occidente di oggi e di questa situazione anomala, credo, abbia approfittato Putin. Ma qui viene al pettine la differenza dell’iniziativa tedesca del 1939 rispetto al progetto russo di oggi: pur conducendo Putin una cinica Realpolitik, secondo la logica del Lebensraum nazista, i Russi hanno nettamente messo in evidenza di non aver saputo predisporre uno strumento militare adeguato per accompagnare, con una blitzkrieg, il loro malcelato e strisciante desiderio di ritorno all’imperialismo. La guerra lampo per impadronirsi di tutta l’Ucraina (merito del popolo ucraino e dell’intelligence USA), prima di qualsiasi reazione occidentale, è miseramente fallita. La sorpresa strategica non si è verificata ed ora la Russia deve lottare contro il tempo, in una situazione di grave disagio, (problemi interni, situazione economica, costi del conflitto, scarsità di risorse, elevato numero di perdite umane e di mezzi, opinione pubblica mondiale, atteggiamento ambiguo della Cina più che altro preoccupata di subire una grave recessione a causa del rallentamento dei commerci), per cercare di conseguire almeno i suoi prefissati risultati minimi. A prescindere di come andrà a finire il conflitto in atto, rimane comunque il fatto che l’iniziativa russa si è rivelata in primo luogo, una tragedia per le numerose vittime provocate dal conflitto: le migliaia di militari ucraini e russi morti nei combattimenti e le migliaia di civili uccisi nei bombardamenti e, a quanto dicono, nei rastrellamenti, nella resistenza ed in altre operazioni che sono tuttora oscure. Tra le “vittime” vanno annoverati anche circa 10 milioni di Ucraini costretti a fuggire dalle loro residenze, all’interno o verso l’Europa, oltre ad una minoranza deportata, a quanto si dice, in territorio russo, secondo Putin, per fornire loro aiuto ed assistenza temporanei.

Non si hanno dati precisi sulla dimensione di questo esodo; si sospetta comunque che, almeno dal punto di vista numerico, esso possa essere il più importante in Europa dalla 2^ Guerra Mondiale, con la non trascurabile differenza che le frontiere europee dell’Occidente si sono aperte senza difficoltà a nuclei familiari, malati, minori, senza far loro mancare nulla, anzi assegnando subito a ciascuno un assegno personale in danaro. Rimane comunque il fatto che si tratta di uno enorme sperpero di risorse umane che segnerà durevolmente il destino di tutta l’Europa e di una profonda frattura, difficilmente sanabile appare, nell’immediato futuro, prodottasi fra i popoli delle due nazioni, da secoli Paesi fratelli. Non sarà facile scrivere la storia reale delle ragioni, dei precedenti, dei motivi scatenanti, di questa vicenda davvero ingarbugliata fino talvolta a rasentare i toni del romanzo giallo. 

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