Il 24 febbraio 2022 è caduta in modo fragoroso la maschera sulla politica estera russa. La illusione, ma anche la speranza, che la Russia di Putin, dopo il gelo della guerra fredda potesse entrare nel novero delle Nazioni che ripudiassero la guerra come strumento di politica è praticamente fallita. Oggi dobbiamo prendere atto che i regimi totalitari, Russia e Cina, si preparano alla guerra per sopraffare quelli che loro decidono di essere i loro nemici. Dalla presa del potere il 31 dicembre 1999 Putin ha sempre lavorato a questo. Nel 2014 la presa della Crimea, preceduta da guerre volte ad affermare il potere di Mosca ed indebolire i suoi vicini non ha messo in allarme l'Occidente, che considerava questa azione come una naturale esigenza basata sulla cultura e sulla tradizione e sulla lingua. Il 24 febbraio 2022 l'Ucraina don le cattive, visto che con le buone non accettava di essere una seconda Bielorussia, è stata invasa. Guerra doveva essere e guerra è stata. Sullo sfndo la minaccia nucleare, bandita a cur leggero, come non mai prima. Guerra limitata, parziale, ma sempre nucleare.
Finlandia e Svezia hanno appreso che la neutralità è la premessa alla sottomissione. Come il Belgio nel 194 e nel 1940, la Norvegia e la Danimarca nel 1940, davanti a dittatura la neutralità è un pretesto. Solo lo schieramento di equivalenti armamenti in un contesto di sicurezza nazionale. L'occidente ha compreso questo, davanti ad un mondo slavo che fa risorgere e rivivere fantasmi di un epoca che si credeva passata.
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