ANTONIO TROGU
La Turchia, dopo avere confermato l’acquisizione del sistema
antiaereo russo S-400 ha annunciato l’intenzione di uno sviluppo congiunto del
sistema missilistico S-500.
Nel settembre 2017
Russia e Turchia firmano un contratto di 2,5 miliardi di
dollari per la
fornitura di sistemi missilistici S-400 Russi alla Turchia. Il primo lotto del
contratto è consegnato nel luglio 2019 e, secondo quanto
riportato dalla TASS, il contratto per la consegna del secondo lotto dei
sistemi missilistici antiaerei S-400 alla Turchia è stato firmato.
Questa notizia, sommata alla conferma
dell’affare fatto con i sistemi S-400 già acquistati a Mosca, non fa che
rendere ancora più difficile il rapporto tra Washington e Ankara. Il premier
turco Recep Tayyip Erdogan ha confermato l’acquisto dei
sistemi S-400 dalla controparte russa, nonostante le ripetute minacce
avanzate dal Congresso degli Stati Uniti di congelare la
fornitura di caccia di quinta generazione F-35 e
di escludere la Turchia dall’intero programma Joint Strike Fighter.
Le
motivazioni del fatto che Turchia ha fatto richiesta proprio alla Russia di un
sistema di questo genere potrebbe essere legate al fatto che, prima di questo
acquisto, la difesa terrestre/aerea turca era molto scarsa.
I sistemi
di difesa aerea a brevissimo raggio progettati a livello nazionale — Korkut
(artiglieria terrestre / aerea) e Hisar-A — sono operativi rispettivamente dal
2016 e dalla fine del 2019; il sistema Hisar-O a corto/medio raggio è in fase
di test e dovrebbe diventare operativo nel 2021; l’entrata in servizio del
sistema a lungo raggio Hisar-U, ancora in fase di sviluppo, è prevista nel
2023.
Pertanto,
prima dell’arrivo dell’S-400 e dei primi sistemi progettati a livello
nazionale, la difesa aerea della Turchia dipendeva principalmente dai suoi
caccia.
Per
quanto riguarda la collaborazione per la produzione dell’ S-500 si evidenzia il
fatto che il Cremlino non si ponga problemi ad inserire un membro
dell’Alleanza Atlantica nel suo nuovo programma missilistico di altissimo
livello. Evidentemente per Mosca non c’è il pericolo che gli ingegneri turchi
possano fornire informazioni “classificate” sull’S-500 e compiere le medesime
operazioni di spionaggio.
Antonio Trogu trogant@libero.it