Europa

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Metodo di Ricerca ed analisi adottato

Medoto di ricerca ed analisi adottato
Vds post in data 30 dicembre 2009 sul blog www.coltrinariatlanteamerica seguento il percorso:
Nota 1 - L'approccio concettuale alla ricerca. Il metodo adottato
Nota 2 - La parametrazione delle Capacità dello Stato
Nota 3 - Il Rapporto tra i fattori di squilibrio e le capacità delloStato
Nota 4 - Il Metodo di calcolo adottato

Per gli altri continenti si rifà riferimento al citato blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com per la spiegazione del metodo di ricerca.

martedì 31 agosto 2021

Le 10 mappe che spiegano il mondo: L'europa

Le 10 mappe che spiegano il mondo

Tim Marschall ha preparato questo volume che The evening Star lo ha definito uno dei più bei libri di geopolitica, con prefazione di Sir John Scarlett e traduzione di Roberto Merlini, ha i tipi di Garzanti, Miano  2015. Il volume dedica un Capito veramente interessante all'Europa.

 Il Volume è presente nella Biblioteca/Emeroteca del CESVAM  ed informazioni ulteriori si possono trovare su www.il libraio.it


 

venerdì 20 agosto 2021

POlonia: nuovo attacco alla libertà di informazione

 In Polonia è stata approvata una legge che vieta alle società non europee di possedere canali tv nel paese Una scelta che colpisce i giornalisti indipendenti e crea tensioni con gli Stati Uniti.

Articolo di Claudio Ciobama Bri Bosnia Erzegovina pubblicato dall'Internazionale  n. 1423 del 20 agosto 2021

martedì 10 agosto 2021

Rivista LIMES n. 4 del 2021. Il Triangolo SI

NUmero dedicato all'Eurpoa. Con la Brexit, la Gran Bretagna ha perso ogni potere sul continente favorendo un Asse Parigi Berlino, Roma che permette all'Italia di giorcarsi ogni suoi futuro. Volume dedicato alla riscoperta dell'Occidente Europeo e per l'Italia quali sono i vantaggi di una intresa con la Francia. 


 

Rivista QUADERNI N. 1 del 2021 Gennaio Marzo 2021

info: segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org

 

venerdì 30 luglio 2021

I Calmucchi I Buddisti d'Europa

 Che il buddismo sia una religione dell'Europa e che lo sia da almeno quattro secoli è tutt'altro che ovvio. Eppure in Europa, Eppure in Europa, in senso geografico, vive un popolo che professa questa religione: i calmucchi. Facendo parte della Russia dal XVII secolo, essi rappresentano una componente importante del mosaico dei popoli, delle lingue e delle religioni che vivono in questo paese. Un particolare processo di arricchimento reciproco ha portato allo sviluppo di una cultura buddista nella quale spesso si può scoprire l'influenza ortodossa russa. In questo senso i calmucchi sono un popolo "euroasiatico". Ma sopratutto nell'interazione tra cristiani ortodossi e mussulmani nel Caucaso settentrionale essi costituiscono un elemento che aiuta a stabilizzare tali rapporti

Articolo  di  Vladimir Pachkov in

 La Civiltà Cattolica, n. 4107 -4108 in data 7 agosto -4 settembre 2021 Anno 172 pag. 264

Questo NUmero della Rivista La Civiltà Cattolica è presente nella Emeroteca del CESVAM

lunedì 19 luglio 2021

Il controllo degli Stati Uniti sull'Europa.

 


La Carta mostra la presenza e il controllo degli Stati Uniti sull’Europa. I paesi contraddistinti con il colore giallo fanno parte dell’Impero dell’America, mentre la Russia è considerata il nemico necessario con la Germania che è ol Paese chiave come alleato , ma considerato quasi nemico. Una alleanza Mosca Berlino sarebbe deleteria per gli Stati Uniti e gli USA si opporranno sempre a questa soluzione. La Gran Bretagna co Nuova Zelanda, Canada e Australia sono legati agli Stati Uniti per precedenti storici e consanguinità e  uso della stessa lingua. IL Canale della Manica . con a Brexiti, è diventata una nuova cortina di ferro che separa il mondo anglosassone dal resto dell’Europa che occorre controllare. L’ Ucraina e la Georgia sono in lista di attesa per entrare nella NATO, mentre vi sono dei territori segnati in verde che Mosca controlla  soprattutto nei Balcani

Infine la carta mostra le nuove via della seta che rappresentano la penetrazione del nemico Cina in Europa

sabato 10 luglio 2021

La rinascita dell'occidente europeo III Germania In Movimento

 

Fonte LIMES n. 4 del 2021


La Carta mostra Il  Pil Tedesco nel 2020  pari a 3803 mld  -1.3 rispetto al PIl 2019

                           Il Pil francese pari a 260o mld  nel 2020   -4,5 sul 2019

Nei tondi rossi principali paesi acquirenti e loro quantità di acquisto del petrolio russo. L'annessione della Crimea da parte della Russia è un ostacolo nei rapporti tra Mosca e Berlino

Exoprt Tedesco verso la Cina pari a 95.9 mld   Import tedesco dalla Cina 116,5 (+5% sul 2019)

Export Tedesco verso gli Stati Uniti 103, 8 mld (-1,3 rispetto al 2019) IMport tedesco dagli Usa 67,7 mld (-5% sul 2019)


mercoledì 30 giugno 2021

La rinascita dell'occidente europeo. II I motori Francese e tedesco

 

Fonte LIMES, n. 4 del 2021


La carta mostra l'europa  c il giallo i Paesi facenti parte dell'Unione europea, in giallo scuro i paesi Brexit, mentre a righe gialle quelli che sono stati definiti i "Campioni d'Europa.Qui si è verificato il recupero economico-fiscale e sviluppata una cooperazione selettiva per concorrere sui mercati mondiali. La carta riporta I principali partner sia della Germania sia della Francia.

La carta indica i mercati principali e quelli periferici. Purtroppo l'Italia in questa indicazione è divisa a metà. Il nord nei mercati principali, il sud in quelli periferici. Il Su italiano paga la incapacità di darsi riforme strutturali moderne, la corruzione sia politica che economica, le organizzazioni antistato (mafia, camorra, sacra corona unità) che rappresentano da sempre un fattore di sottosviluppo 

domenica 20 giugno 2021

La rinascita dell'Occidente Europeo I


 La scelta della Gran Bretagna di uscire dall'Europa per volontà della Gran Bretagna è stato un macigno levato sul decollo della Unione Europea e sopratutto dell'occidente Europeo. Ora che gli Stati Uniti si stanno ritirando da tutti i teatri del Mondo e con Trump hanno nella sostanza abbandonato gli alleati europei vi è la possibilità di rinverdire quello che negli anni sessanta era il cuore dell'Unione Europea. Ovvero il triangolo Parigi - Berlino - Roma. Sulla direttrice Berlino Parigi  si è scagliata la volontà inglese si farlo naufragare e quindi affossare l'europa comunitaria, dimostrandosi l'esatto contrario e mettendo all'angolo Londra, il triangolo sopra detto, oltre a rappresentare una grande opportunità per l'Italia, è la speranza di rivedere in opera quell'occidente europeo nonostante  i paesi di Visegrad, che di europeo hanno il solo nome, portando ancora quegli elementi ritardanti che ne hanno sempre fatto delle terre di mezzo. 

Indice ed info sulla rivista LIMES in www.ilmio abbonamenti. Indice  su www.coltrinariatlantegeostrategico.blogspot.com

giovedì 10 giugno 2021

Russia. La fine dell'esperimento postautoritario.

 


Putin è al potere in Russia da oltre ventanni. In questo arco di tempo la sua politica, che qualche analista chiama putinismo ha rappresentato un ibrido strano tra legittimità e repressione. Questo navigare per anni tra la legittimità di vedere in larga massima rispettati i canoni dei valori dei diritti umani e del rispetto della dignità umana anche in Russia lasciava sperare che una intesa con il mondo occidentale si potesse avre. Poi la cirsi Ucraina l'annessione della Crimea, la guerriglia nelle regioni del Donbass a portato la Russia su posizioni sempre più radicalizzanti. Improvvisamente in questi ultimi mesi Putin ha svoltato decisamente verso la repressione. La crisi in Bilerussia potrebbe aver convinto Putin che un pò di repressione subito avrebbe evitato il ricorso a molta repressione in seguito. Vediamo quindi uno spostamento verso la repressione. Ora stiamo assistendo ad una modulazione della repressione a seconda delle paure che si nutrono al Cremlino.Le elezioni di settembre saranno un banco di prova, come quelle a à più lungo raggio del 2024 in cui verrà messo in discussione il suo ruolo di presidente. . L'apparato di sicurezza della Russia oggi  è concorde nell'aver imboccato questa strada della repressione. Nicolai Patrusev, segretario del Consiglio di Sciurezza, Alessandro Bortnokov direttore della FSB, Aleksandr Bastrykin capo del Comitato investigativo  e Viktor Zolotov, comandante della Guardia Nazionale sono tutti sulla stessa linea nel ritenere che è tempo di porre da parte la legittimità e attivare ogni forma di repressione nei confronti di una opposizione finchè si è in tempo, onde evitare di scivolare lentamente verso situazioni che poi possono sfuggire di mano.  Tutto questo ha portato alla fine del autoritarismo post moderno ed ha messo Putin come dice Mark Galeotti, un analista britannico esperto di Russia, Putinsu un trono di baionette e manganelli trono che per il momento non potrà lasciare. 


 Cfr. L'Internazionale, 13 maggio 2021, n. 1408 anno 28

 La Rivista Internazionale è disponibile su carta presso la Emeroteca del CESVAM Roma Piazza Galeno 1.

giovedì 27 maggio 2021

Rivista QUADERNI n. 4 del 2020, Ottobre - Dicembre 2020, N° 18° della serie

 


Dall’Editoriale del Presidente Nazionale:

Questo numero speciale dei Quaderni è dedicato al Valore Militare nella Provincia di Arezzo, un Valore presente in tutti i momenti salienti della nostra storia patria, dal Risorgimento alla Grande Guerra, dal 2° Conflitto Mondiale alla Resistenza, come testimoniato dalle numerose decorazioni collettive e individuali nel corso degli anni. Un territorio che ha subito in particolare le terribili rappresaglie naziste dopo l’8 settembre 1943 di Bucine e Civitella Val di Chiana, le cui vittime sono state ricordate nel corso della Giornata del Decorato 2017 che l’Istituto ha celebrato ad Arezzo. Torneremo a fine ottobre

nella Città toscana, per celebrare il XXXI Congresso Nazionale; sarà l’occasione per rendere un doveroso omaggio al Gonfalone che si fregia della massina decorazione al Valor Militare e ricordare, nel Centenario della traslazione del Milite Ignoto, il passaggio del convoglio che ne portò la salma da Aquileia a Roma.

La pubblicazione é frutto della collaborazione tra la Federazione di Arezzo e il CeSVaM e costituisce inoltre un importante materiale di studio per il Master di 1° livello in Storia Militare Contemporanea 1796-1969 che viene tenuto all’Università Telematica Nicolò Cusano in partnership con il nostro Istituto.

E’ la prima del suo genere e mi auguro possa essere un esempio per le altre Federazioni a seguirne l’esempio. Vengono infine riportate le copertine dei primi 18 numeri dei Quaderni e dei 12 volumi del Dizionario Minimo della Grande Guerra.

 Il n. 4 del 2020, 18° della Rivista,  riporta a complemento del contributo della Federazione di Arezzo, Le Schede dei Volumi del Dizionario Minimo della Grande Guerra e le consuete rubriche della Rivista.

 

Info: quaderni.cesvam@istitutonastroazzurro.org

Questo numero della Rivista può essere chiesto direttamente alla Federazione di Arezzo ( federazione.arezzo@istitutonastroazzurro.org)





mercoledì 19 maggio 2021

La Russia conservatrice. Una sintesi tra l'ideologia sovietica e la ideologia zarista?

 Proseguendo l'analisi dei rapporti tra il mondo occidentale e la Russia, Vladimir Pochkov focalizza l'atteggiamento russo. L'ideologia liberale, che prevaleva in Russia negli anni Novanta del secolo scorso, è quasi scomparsa sia dai discorsi ufficiali sia da quelli pubblici. Probabilmente c'era troppa libertà senza ordine. Ma ora sia il governo che l'opposizione giurano sull'ideologia del conservatorismo. Sembra che il Presidente Putin ed il governo si servano dei discorsi conservatori per raggiungere obiettivi politici conservatori, tra i quali la modernizzazione del Paese, ma sotto una forte leaderschip, ed il ripristino dell'ordine sociale ( Stato, famiglia, religione). Essi non vengono criticati per essere troppo conservatori, ma per non esserlo abbastanza. Da dove nascono queste critiche e cosa vuole l'opposizione conservatrice in Russia, se arrivasse al potere? Guardando più attentamente si può restare sorpresi e osservare la sintesi poco probabile tra l'ideologia sovietica e l'ideologia dell'impero zarista


Vladimir Pockkow, S.I., Russia conservatrice, in La Civiltà Cattolica, N. 4101, del 15 maggio 2021, Anno 172, pag. 262.

La Rivista La Civiltà Cattolica è disponibile anche presso la Emeroteca del CESVAM, Istituto del Nastro Azzurro Piazza Galeno 1 Roma

domenica 9 maggio 2021

Tema di Tesi.La Russia e l'Europa.


Tema di Tesi. I Rapporti tra la Russia ed il Mondo Occidentale. Analisi die motivi per cui la Russia non vuole integrarsi con l'Occidente, non vuole adottare i suoi valori. Conservazione attraverso la sintesi della ideologia sovietica e la ideologia zarista, per una stabilità basata su Stato, famiglia, religione.

Master in Politica Militare Comparata. Moduli 5, 6,7. 

www.unicisuano.it/master.

giovedì 29 aprile 2021

Occidente. Perchè non ci si capisce.

 Quello che sta accadendo oggi tra il mondo occidentale e la Russia viene a volte definito come una "nuova guerra fredda". Basta pensare alle sanzioni poste da Mosca a funzionari della UE. Si sta vivendo in effetti "un'era difficle". Quale neè è il motivo? E' solo una questione di interessi e rivendicazioni di potere o ci sono problemi più profondi? Le contrapposizioni ideologiche giocano un ruolo proprio come ai tempi della "Guerra Fredda"? (1946-1989) Il tentativo delle élites russe di rafforzare i "valori tradizionali" della famiglia, della religione e del patriottismo ha fatto sì che la Russia si ponesse come una sorta di contrappunto al moderno sistema di valori dell'Occidente. E ciò va preso in considerazione se si vogliono capire le contraddizioni nella Russia stessa e nei suoi rapporti con l'Occidente.

Approfondimento in

Vladimir Pochkow S.I., L'occidente e la Russia: perchè non ci si capisce?, in

 La Civiltà Cattolica Quindicinale Anno 172,  n. 6 20 marzo 2021 n. 4097. 

La Rivista  si può anche trovare nella Emeroteca del CESVAM, Piazza Galeno 1, Roma 

lunedì 19 aprile 2021

La Geopolitica della Pandemia Tavola Rotonda 30 aprile 2021 h. 18

 Associazione Culturale 11 Settembre presenta

INTERNATIONAL SECURITY FORUM 2021

I NUOVI FRONTI DELLA SICUREZZA

International Security Forum 2021 si articolerà in una tavola rotonda di apertura ed una serie di incontri di approfondimento sotto forma di conversazioni con analisti, osservatori, uomini e donne di scienza, anche presentando alcune delle recenti pubblicazioni dedicate ai temi che l’Associazione sviluppa nel suo osservatorio permanente.

Tutti gli appuntamenti del Forum saranno trasmessi in streaming online, dato che le direttive anti Covid 19 non prevedono eventi in presenza, sul sito associazione11settembre.it e sulla pagina Facebook dell'Associazione


Venerdì 30 aprile 2021 h. 18.00

LA GEOPOLITICA DELLA PANDEMIA
Tavola rotonda

I mutamenti che l’emergenza Covid 19 sta provocando nei rapporti politico economici nell’ambito della comunità internazionale lasciano presagire un cambio di paradigma, una svolta epocale, un nuovo corso della storia.

Cosa rimarrà del vecchio mondo e come si profila il nuovo?
Rifletteremo sulla nuova politica USA, sull’attivismo di Cina e Russia, sul destino dell’Europa che rischia di essere, come dice la metafora manzoniana, “un vaso di terracotta costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro”. Anche la corsa al vaccino è parte di una politica di potenza che minaccia e monopolizza i paesi più deboli.

Saluti iniziali:
Ubaldo Alifuoco - Presidente Associazione Culturale 11 Settembre
Francesco Rucco - Sindaco di Vicenza
Roberto Ciambetti - Presidente Consiglio Regionale del Veneto

Conversazione con:
Massimo Introzzi - "Covid-19: Impatti economici e finanziari"
Economista Università Bicocca di Milano

Anna Caffarena - "Le relazioni internazionali tra rivalità e cooperazione: l'impatto della pandemia"
Internazionalista o politologa internazionalista Università di Torino
Autrice di “La trappola di Tucidide” edito da Il Mulino.

Dino Menarin - Associazione Culturale 11 Settembre

Coordina:
Enrico Pino Generale C.A. - Associazione Culturale 11 Settembre.


Clicca sul pulsante qui sotto per raggiungere la pagina
con tutte le dirette dell'Internazional Security Forum 2021

Tutte le dirette dell'ISF2021

associazione11settembre.it/isf


venerdì 9 aprile 2021

Situazione Covid 19 al 2 aprile 2021

Fonte L'Internazionale 2 aprile 2021


Uno degli aspetti che più lascia interdetti è l'accettazione di strati della popolazione nei cosiddetti Paesi civili di un così alto numero di Morti. Nella scala delle priorità gli interessi altri vengono posti prima della salute. Se si mettesse la salute al primo posto, la conseguenza sarebbe che le misure di prevenzione sarebbero rispettate alla lettera da tutta la popolazione. L'indifferenza alla morte altrui è un indice di non civiltà che dovrebbe essere tenuto presente quando si parla dell'Europa e dei suoi Paesi.
 

martedì 30 marzo 2021

Il confronto tra Grecia e Turchia nel Mediterraneo orientale




 Antonio Trogu tratta l'argomento del confronto tra Grecia e Turchia nel Mediterraneo orientale  su www.istitutodelnastroazzurro.org nel comparto  CESVAM in data 3 aprile 2021.

domenica 21 marzo 2021

Passaporto Sanitario.

 La Commissione europea ha annunciato l'introduzione di un certificato digitale europeo per chi è stato vaccinato contro il covid-19 Il documento dovrebbe favorire la ripresa degli spostamenti all'interno dell'Unione. 


Internazionale 1401  19 marzo 2021. 

mercoledì 10 marzo 2021

La Gran Bretagna ed il Mediterraneo


 Germano Dettori nel n. 2 del 2021 della Rivista LIMES porta elementi di interesse e studio alle iniziative Britanniche. Londra riscopre il Mediterraneo. Gli Inglesi tornano ad est di Suez, intervengono nell'Indo-Pacifico e cercano spazio di influenza nell'Europa Meridionale. Dopo la Brexit Global Britain si sta orientando di nuovo verso quel mare che una volta fu suo all'apice dell'epoca imperiale . Interessante il paragrafo dedicato alle implicazioni per l'Italia

Rivista LIMES n. 2 del 2021,  Info: www.ilmio abbonamento.it

Tracce di Tesi. Anno Accademico 2021/2022

sabato 27 febbraio 2021

La Russia di Stalin e le implicazioni politica alla vigilia della guerra fredda. La Prigiona di guerra


 La Cronistoria delle attività del Comitato Antifascista degli Ufficiali del Campo di Concentramento  di Tambov nel periodo 1944 - 1946 offrre spunti anche di caratte socio-politico, anticipando di molto i temi della guerra fredda che in Europa sarà dominante dal 1946 al 1989 nel confronto tra Est-Ovet. I Commissari Politici e alcune componenti dellaPolizia Segreta svolsero una azione di formazioni dei quadri che sarebbero stati utili una volta rientrati in Italia, sia nelle fila del Partito Comunista sia come "free-lance".   

martedì 9 febbraio 2021

La Difesa missilistica.


Il volume è disponibile presso la EMEROTECA DEL CESVAM

CONTATTI: centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org



 

domenica 31 gennaio 2021

Ankara produrrà il sistema missilistico antiaereo S-500 in collaborazione con la Russia

 

ANTONIO TROGU

 


La Turchia, dopo  avere confermato l’acquisizione del sistema antiaereo russo S-400 ha annunciato l’intenzione di uno sviluppo congiunto del sistema missilistico S-500.

Nel settembre 2017 Russia e Turchia firmano un contratto di 2,5 miliardi di dollari per la fornitura di sistemi missilistici S-400 Russi alla Turchia. Il primo lotto del contratto è consegnato nel luglio 2019 e, secondo quanto riportato dalla TASS, il contratto per la consegna del secondo lotto dei sistemi missilistici antiaerei S-400 alla Turchia è stato firmato.

Questa notizia, sommata alla conferma dell’affare fatto con i sistemi S-400 già acquistati a Mosca, non fa che rendere ancora più difficile il rapporto tra Washington e Ankara. Il premier turco Recep Tayyip Erdogan ha confermato l’acquisto dei sistemi S-400 dalla controparte russa, nonostante le ripetute minacce avanzate dal Congresso degli Stati Uniti di congelare la fornitura di caccia di quinta generazione F-35 e di escludere la Turchia dall’intero programma Joint Strike Fighter.

Le motivazioni del fatto che Turchia ha fatto richiesta proprio alla Russia di un sistema di questo genere potrebbe essere legate al fatto che, prima di questo acquisto, la difesa terrestre/aerea turca era molto scarsa.

I sistemi di difesa aerea a brevissimo raggio progettati a livello nazionale — Korkut (artiglieria terrestre / aerea) e Hisar-A — sono operativi rispettivamente dal 2016 e dalla fine del 2019; il sistema Hisar-O a corto/medio raggio è in fase di test e dovrebbe diventare operativo nel 2021; l’entrata in servizio del sistema a lungo raggio Hisar-U, ancora in fase di sviluppo, è prevista nel 2023.

Pertanto, prima dell’arrivo dell’S-400 e dei primi sistemi progettati a livello nazionale, la difesa aerea della Turchia dipendeva principalmente dai suoi caccia.

Per quanto riguarda la collaborazione per la produzione dell’ S-500 si evidenzia il fatto che il Cremlino non si ponga problemi ad inserire un membro dell’Alleanza Atlantica nel suo nuovo programma missilistico di altissimo livello. Evidentemente per Mosca non c’è il pericolo che gli ingegneri turchi possano fornire informazioni “classificate” sull’S-500 e compiere le medesime operazioni di spionaggio.

 

 

Antonio Trogu   trogant@libero.it

mercoledì 20 gennaio 2021

Rivista QUADERNI N.3 DEL 2020 Luglio-Settembre 2020

 



Per la parte dedicata alla Storia, iniziano con questo numero le pubblicazioni dedicate al centenario del Milite Ignoto che ricorre il prossimo anno. L’’Istituto è particolarmente impegnato in questa data anniversaria, e la Rivista non può che assecondare questa scelta. Prosegue, sull’abbrivio della Giornata del Decorato del 2021, che non si è potuta celebrare per via della epidemia da Covid19, che non può fermare l’attività posta in essere a corredo scientifico di detta giornata, le note riguardanti la campagna di Sicilia del luglio 1943 e degli avvenimenti riguardanti la campagna d’Italia del 1944. Contributi di Massimo Coltrinari e Luigi Marsibilio, nell’ambito delle ricerche avviate a seguito dei Progetti in corso riguardanti le tematiche della Guerra di Liberazione, e una di Giorgio Clemente che affronta particolari situazioni di nostri militari durante la seconda guerra mondiale e una nota di Consalvo Dolce riguardante l’intervento dell’impegno degli Stati Uniti nel Vietnam.

 

Per la parte geografica apre Valentina Trogu trattando della sociologia della deterrenza, mentre in geopolitica delle prossime sfide, una nota sul covid e come viene affrontato, che fa riflettere sulla leaderschip degli Stati Uniti nel mondo occidentale e Luca Bordini che tratta della digitalizzazione nelle FF.AA. Infine Stefano Chiarle tratta dell’Ucraina e del suo cammino verso la democrazia.

 

Nelle rubriche, quelle relative al CESVAM si riportano alcune peculiari attività del Centro, con la evidenziazione delle realizzazioni editoriali mentre gli Indici della rivista QUADERNI ON LINE si riferiscono al III trimestre del 2020. Si può finalmente dire che un costante aggiornamento delle NOTIZIE CESVAM e degli eventi a cui si partecipa come CESVAM è possibile trovarlo sulla home page della piattaforma www.cesvam.org alla rubrica “Eventi” ed alla rubrica “Notizia CESVAM”, mentre è in progetto la pubblicazione su questa rivista dei contenuti dei vari comparti della piattaforma

La rubrica di chiusura riporta la iconografia brigate di fanteria della prima guerra mondiale, come tradizione di questa rivista.

Da ultimo, l’editoriale del Presidente Nazionale ed il Post editoriale del Direttore del Periodico sono intonati al tema della celebrazione del Milite Ignoto, nel solco delle scelte sopra dette, e dei contenuti evidenziati nella pubblicazione consorella. (massimo coltrinari)

 

In I di Copertina:  Lapide Commemorativa del Bollettino della Vittoria del 4 Novembre 1918

 info:quaderni.cesvam@istitutonastroazzurro.org

sabato 9 gennaio 2021

Antonio TRogu Bielorussia continuano le manifestazioni anti Lukashenko

 



Sono ormai 18 week end  consecutivi che i bielorussi sono scesi in strada per chiedere le dimissioni di Aleksandr Lukashenko accusato dai dimostranti di avere ottenuto, lo scorso 9 agosto, il sesto mandato come presidente in elezioni accusate di brogli. La nuova tattica dell'opposizione e di effettuare decine di mini-raduni sparsi per la capitale Minsk invece del mega corteo per evitare arresti di massa. Ciononostante, secondo la polizia, oltre trecento persone sono state arrestate.

Come ogni domenica idranti, blindati e camion militari hanno presidiato il centro di Minsk sin dal mattino. Molte stazioni della metropolitana sono state chiuse e l'accesso a Internet impedito. L'ingente schieramento di forze dell'ordine non ha però dissuaso i dimostranti. "Crediamo, possiamo, vinceremo", è stato uno degli slogan scanditi. 

Sono state identificate,  dal gruppo di diritti umani Viasna, 215 persone arrestate non solo a Minsk, ma anche in altre città bielorusse. L'Associazione bielorussa dei giornalisti ha riferito che almeno quattro giornalisti sono stati arrestati a Minsk e nella città occidentale di Grodno,. Secondo le stime delle Nazioni Unite da agosto oltre 27mila persone sono state incarerate.

Il Comitato esecutivo del Cio ha deciso di sospendere i membri del comitato olimpico della Bielorussia presieduto dal presidente Alexander Lukashenko. Gli atleti bielorussi potranno gareggiare alle Olimpiadi come Ioa (atleti olimpici individuali).

 

Antonio Trogu   trogant@libero.it

mercoledì 30 dicembre 2020

Bilancio 2020 accesso al Blog

 


Il presente blog in questo 2020 ha avuto dalla sua apertura n.  20228      accessi

La media degli accessi al blog è stata:

I Trimestre  pari a 29

II Trimestre pari a 113

III Trimestre pari a 216

IV Trimestre pari a 208

La media degli accessi annua è di   142   elementi

I Post totali dalla apertura del blog  è pari a 375

I Trimestre  pari a 5

II Trimestre pari a 7

III Trimestre pari a 3,67

IV Trimestre pari a 4,5

La media dei post per l’anno 2020 è di  4,5    ogni mese

sabato 19 dicembre 2020

sabato 12 dicembre 2020

Gram Bretagna: l'ora si avvicina

 Quindici giorni dalla data odierna ed ancora non giunge notizie di negoziati reali e seri per accordo che regoli i rapporti tra il Regno Unito e la UE. Tutto è ad un punto morto in merito all'uscita definitiva del Regno Unito dalla Comunità europea.  Gli accordi sembrano necessari per evitare un blocco praticamente immediato degli scambi commerciali e del movimento delle persone tra il paese britannico ed il resto dell'Europa.

 Un segnale interessante di speranza è giunto con la definitiva uscita di scena di Dominic Cummings artefice della Brexit e braccio destro del primo ministro Johnson, accompagnato dalle dimissioni di Lee Cain. Questi due personaggio usciti dalla scena politica inglese erano fautori della linea dura. Sembra avere più spazio per una linea morbida Carrie Symonds, la compagna di Johnson. L'attesa è grande, ma che il nodo si possa scigliore è veramente difficile.

lunedì 7 dicembre 2020

Bosnia Erzegovina. L'assetto istituzionale

Fonte: Internazionale n. 1386 27 novembre 2020
 

venerdì 27 novembre 2020

Elezioni i Bosnia: vittoria delle forze politiche non settarie e plurinazionali

 Le lezioni in Bosnia del 15 novembre 2020 hanno dato risultati di grande portata e sembra che stia veramente iniziando un cambiamento radicale. Le elezioni si sono svolte nella assoluta regolarità, che per l'area considerata è una notizia. Dalla consultazione sono usciti battuti i partiti nazionalisti che hanno dominato la politica bosniaca da oltre 25 anni. Ha vinto la coalizione dei quattro , che raggruppa il partito socialdemocratico, il Partito nostro, il partito Popolo e giustizia e la Lista indipendente bosniaca con netto margine segnando la pesante sconfitta del SDA, il principale partito nazionalista mussulmano bosniaco

martedì 24 novembre 2020

Il mondo di Macron ed i suoi limiti



 di

 da www.treccani.it/ atlante

 

Emmanuel Macron ha realizzato una lunga discussione con i giovani ricercatori di Le Grand Continent, in cui espone la sua “Dottrina”. Il presidente francese propone di riparare le fratture di una “economia sociale di mercato” divenuta sempre più aperta e sempre meno sociale, e non più in grado di affrontare le sfide del nostro tempo. A partire dal cambiamento climatico, dalle disuguaglianze, dalla condizione economica e psicologica della classe media occidentale. La risposta, per Macron, passa per la sostituzione del Washington Consensus con un Consenso di Parigi. Vasto programma, si potrebbe dire, citando Charles de Gaulle, di cui nel 2020 l’Eliseo ha celebrato il cinquantennale della morte.

L’espressione “Consenso di Parigi” (Consensus de Paris) non è nuova, ma, nella storia intellettuale, ha un significato opposto. Nei suoi studi sull’organizzazione economica internazionale, Rawi Abdelal della Harvard Business School parla di “consenso di Parigi” per descrivere l’influenza nei funzionari internazionali francesi nel sostegno alla globalizzazione dei mercati finanziari e alla riduzione dei vincoli alla mobilità dei capitali. In termini storici, la cosiddetta “svolta del rigore” di Mitterrand nel 1983, dopo i fallimentari progetti dell’inizio del suo mandato presidenziale, si trasferisce nel contesto globale. Questo processo avviene con una fondamentale impronta francese, attraverso l’azione di Jacques Delors nella Commissione europea, Henri Chavranski nell’OCSE e Michel Camdessus nel Fondo monetario internazionale. L’adesione dei socialisti francesi al liberismo è un contesto culturale in cui si muove il giovane Emmanuel Macron, prima del ripensamento odierno, che mostra l’evoluzione del suo pensiero.   

Oggi, difficilmente la crisi del Consenso di Washington (formula comunque caduta in disuso), porterà all’ascesa del Consenso di Parigi. Allora perché non Seoul, o Tokyo, o Hanoi? Allora perché non Berlino? In effetti, l’esposizione di Macron può essere letta soprattutto con occhiali statunitensi e tedeschi, perché è a Washington e a Berlino che sono dedicati i messaggi più forti. Verso gli Stati Uniti, perché Macron rivendica la capacità di aver coinvolto la Cina in ambito multilaterale, soprattutto in riferimento al clima. E perché verso la Cina Macron ha un linguaggio più cauto rispetto a quello della competizione e della rivalità, adottato a livello europeo. Il presidente francese esprime una certa invidia per il progetto cinese delle Vie della Seta, nel suo significato simbolico legge la vitalità di un popolo, da cui gli europei debbono imparare. Quando illustra l’idea di una “autonomia strategica” europea, Macron considera gli Stati Uniti e la Cina sostanzialmente equidistanti: anzi, è proprio per il legame in termini di sicurezza e di valori con gli Stati Uniti che porta a marcare una “dichiarazione di indipendenza”. Tuttavia, gli Stati Uniti hanno un avversario: la Cina. Mentre agli europei Macron propone una “rivoluzione positiva”, dove non c’è un nemico geopolitico o ideologico. A suo avviso, gli europei non devono avere un singolo obiettivo, bensì la presunzione di essere leader nel mondo allo stesso tempo su quattro temi fondamentali (istruzione, sanità, ecologia, digitale).

La ricerca di una leadership su queste quattro aree sarebbe stata eccessiva anche per l’America di Franklin Delano Roosevelt, che si limitava a quattro libertà più generiche (e aveva Norman Rockwell per dipingerle). Ma il punto è: a partire da quali risorse e da quale coesione interna sono realizzabili questi progetti? Una domanda che ci porta al confronto con la Germania. Macron, secondo una tradizionale posizione francese, in cui inserisce il suo impulso da politico-intellettuale in grado di discutere agilmente di sovranità westfaliana, ha un’idea dell’Europa come spazio in cui la Germania paga per realizzare progetti industriali e tecnologici francesi. Da un lato il portafoglio, dall’altro la testa, o se vogliamo l’impeto. In quest’ottica, la visione di Macron ‒ e del commissario Breton ‒ è effettivamente emersa: le loro idee di aggregazione industriale (a guida francese, mentre ai progetti a guida italiana si applica la “concorrenza”) rispondono meglio al contesto Covid-19 e a un certo ripensamento dell’industria tedesca ad alta tecnologia dei rapporti con la Cina. Ma la mappa della politica estera, dell’idea di difesa e dei rapporti con i vicini continua a essere molto diversa per la Germania. Con la ministra della Difesa (e meteorica leader CDU), Annegret Kramp-Karrenbauer, che ha attaccato l’autonomia strategica, per poi essere redarguita dallo stesso Macron che evoca Angela Merkel. E con un’idea delle minacce e dei rivali molto diversa: basti pensare alla Turchia, potenza curiosamente quasi assente nell’esposizione della Dottrina Macron, a dispetto delle forti tensioni degli ultimi mesi.

 

Immagine: Emmanuel Macron ( 23 luglio 2020). Crediti: Frederic Legrand - COMEO / Shutterstock.com

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martedì 20 ottobre 2020

Erdoğan attacca Macron sul tema della presenza dell’Islam in Francia

 

 Da www.treccani.it/atlante

 

Recep Tayyip Erdoğan ha fortemente criticato martedì 6 ottobre Emmanuel Macron per la legge sul separatismo religioso; il presidente turco si erge a difesa dell’Islam e accusa Macron di atteggiamento «colonialista». Il progetto di legge Darmanin-Schiappa, voluto fortemente dal presidente francese, tende a inserire le pratiche religiose, in particolare l’Islam, nelle regole dell’ordinamento laico e repubblicano, contrastandone l’uso politico soprattutto se radicale e indirizzato da paesi stranieri. Con il termine ‘separatismo religioso’, Macron indica alcuni fenomeni diffusi nelle periferie degradate, dove la presenza dello Stato è debole, e alcuni cittadini di fede musulmana vedono nell’Islam l’unico riferimento, restando distanti dall’adesione ai valori laici e democratici della repubblica francese. Il progetto si presenta come una riforma della storica legge del 1905 che stabilisce in modo netto la separazione fra Chiesa e Stato, fondando la laicità delle istituzioni francesi; il tentativo è quello di creare nuovi strumenti per contrastare il fondamentalismo radicale e potenzialmente violento.

 

Macron, nel presentare la legge, ha inoltre definito l’Islam una religione che vive una crisi in tutto il mondo; le sue dichiarazioni hanno suscitato una forte reazione di Recep Tayyip Erdoğan che nel corso di una trasmissione televisiva ha attaccato direttamente il presidente francese: «Le affermazioni di Macron secondo il quale l’Islam sarebbe in crisi, sono un’aperta provocazione e vanno ben oltre il rispetto». Secondo Erdoğan, gli attacchi ai musulmani sono una costante delle politiche occidentali e risentono di atteggiamenti neocolonialisti.

 

L’affondo di Erdoğan si colloca in un momento particolare delle relazioni fra la Turchia e l’Unione Europea: nel Consiglio europeo straordinario (1 e 2 ottobre) l’Unione ha condannato l’atteggiamento della Turchia nel Mediterraneo orientale e ha espresso solidarietà alla Grecia e a Cipro; si tratta però di un’ammonizione a cui non sono seguite sanzioni, che erano state ventilate e che verranno invece applicate verso la Bielorussia.

 

L’importanza di Ankara nel contenimento dei flussi migratori influenza l’orientamento dell’Unione; c’è stata però anche una parziale distensione fra i contendenti, favorita dall’allontanamento della nave di perforazione turca Yavuzdalle coste di Cipro, dalla mediazione della NATO, il cui segretario generale Jens Stoltenberg si è recato ad Atene e Ankara, ma anche dall’avvio di canali di comunicazione diretta fra le parti, per evitare incidenti. L’atteggiamento meno aggressivo della Turchia nel contenzioso sui confini marittimi accompagna però il forte coinvolgimento di Ankara nello scontro in Nagorno Karabakh, al fianco dell’Azerbaigian: uno schieramento che non si concretizza soltanto con l’appoggio politico e diplomatico alle rivendicazioni azere, ma passa anche attraverso la condivisione di strumenti militari come i droni e l’invio sul campo di battaglia di mercenari siriani.

 

Alla luce dello scontro con Macron, in cui Erdoğan si ritaglia il ruolo per lui congeniale di protettore dell’Islam, appare chiaro che la Turchia non sta affatto facendo passi indietro rispetto alle sue ambizioni egemoniche e al suo ruolo anomalo all’interno della NATO. Coerentemente con questa visione strategica, mentre sta sviluppando prove di dialogo con la Grecia, Ankara continua a giocare un ruolo importante e attivo in molti terreni di conflitto (Libia, Siria, Nagorno Karabakh), a proteggere le posizioni vicine alla Fratellanza Musulmana e a mantenere una linea di confronto molto duro verso la Francia, che si frappone ai suoi obiettivi.

sabato 10 ottobre 2020

Rivista QUADERNI n. 2 del 2020

info: quaderni.cesvam@istitutonastroazzurro.org

info:
 

giovedì 10 settembre 2020

LImes, Usa vs Germania

Fonte LIMES. Rivista di geopolitica.