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Metodo di Ricerca ed analisi adottato

Medoto di ricerca ed analisi adottato
Vds post in data 30 dicembre 2009 sul blog www.coltrinariatlanteamerica seguento il percorso:
Nota 1 - L'approccio concettuale alla ricerca. Il metodo adottato
Nota 2 - La parametrazione delle Capacità dello Stato
Nota 3 - Il Rapporto tra i fattori di squilibrio e le capacità delloStato
Nota 4 - Il Metodo di calcolo adottato

Per gli altri continenti si rifà riferimento al citato blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com per la spiegazione del metodo di ricerca.

venerdì 31 gennaio 2025

Tesi di Laurea Matteo Fabbri . La Premessa.

 

Master in

“Terrorismo e Antiterrorismo Internazionale. Obiettivi, Piani e Mezzi - Liv. 1”

Gli strumenti legislativi dell’Unione europea nella lotta contro il terrorismo

‹‹La Direttiva (UE) 2017/541 e il fenomeno dei combattenti terroristi stranieri››

 ANNO ACCADEMICO 2022/2023


Premessa

  

Nel 2005 Daniel Keohane, un ricercatore presso il Centre for European Reform (CER) di Londra, un think-thank su questioni europee, scriveva ‹‹Nell'Unione europea i terroristi - ma non i poliziotti - possono muoversi facilmente attraverso le frontiere nazionali [...]›› [1].

Dagli attentati terroristici di Madrid dell’11 marzo 2004, i politici dell'UE si sono espressi con forza a favore di una maggiore cooperazione europea nella lotta al terrorismo e che l'Unione europea debba assumere un ruolo maggiore nell’aiutare gli Stati membri a monitorare e prevenire le attività terroristiche transfrontaliere sia entro i confini dell'Europa che oltre.

L’Unione europea può, con la forza del diritto, armonizzare le 27 legislazioni nazionali degli Stati membri su fenomeni, come quello del terrorismo, che involgono aree di intervento politico e tecnico fra le più disparate: non solo le autorità incaricate delle indagini o quelle deputate al perseguimento dei reati, ma anche quelle preposte al controllo delle frontiere esterne, alla politica estera e di difesa comune, quelle che tracciano i movimenti finanziari destinati a sostenere gruppi terroristici, quelle che si occupano dell’istruzione, come la ricerca accademica sui fenomeni terroristici e sulla radicalizzazione.

Cercare di coordinare gli sforzi collettivi di 27 governi a livello di Unione Europea è esponenzialmente più difficile che adottare una singola legislazione per un singolo Stato. Da un lato, infatti, i governi sono d'accordo in linea di principio sul fatto che la cooperazione a livello europeo sia una buona cosa, data la natura transfrontaliera della minaccia terroristica. Dall'altro, sono lenti a conferire all'Unione i poteri (come indagini e procedimenti giudiziari) e le risorse (come intelligence e denaro) di cui avrebbe bisogno per essere veramente efficace. Questo perché la politica di sicurezza - soprattutto quando si tratta di proteggere cittadini - va a toccare il cuore della sovranità nazionale e i governi sono riluttanti a conferire all'UE poteri che potrebbero interferire con le loro leggi esistenti e le pratiche di sicurezza nazionali: in sostanza con le cosiddette politiche dell'ordine e della sicurezza pubblica [2].

Dopo l'11 settembre 2001 l'Unione europea ha costantemente sviluppato, sebbene in maniera disomogenea, misure antiterrorismo nell'ambito del proprio quadro istituzionale e giuridico. Dal dicembre post 9/11 [3] il Consiglio dell'UE ha proposto misure specifiche di per la lotta al terrorismo, tra cui procedure per l'inserimento nella lista nera di persone ed entità coinvolte in atti di terrorismo, la criminalizzazione del finanziamento del terrorismo e il congelamento di tutti i fondi, le attività finanziarie e le risorse economiche di proprietà dei terroristi [4].

Un successivo balzo in avanti della legislazione europea sul contrasto al terrorismo si ha a seguito della necessità di affrontare il fenomeno dei cosiddetti «lupi solitari» e delle cellule terroristiche composte da «foreign terrorist fighters» all'interno del territorio europeo. Necessità divenuta ancora più pressante alla luce degli attacchi terroristici verificatisi negli ultimi anni come quelli di Bruxelles nel 2016, gli eventi di Parigi al giornale satirico Charlie Hebdo (13 novembre 2015) e al teatro Bataclan (9 gennaio 2016), così come gli attacchi a Nizza (14 luglio 2016) e Barcellona (17 agosto 2017), e alla presa di coscienza del fatto di essere stati perpetrati da giovani musulmani, cittadini europei di seconda o terza generazione, attraverso modalità del tutto innovative.

La Direttiva (UE) 2017/541 del marzo 2017 sulla lotta contro il terrorismo è una risposta a questi ultimi eventi e segue un filo che riconduce alla risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che per prima ha dichiarato guerra ai fenomeni come i combattenti terroristi stranieri [5] definiti quali «[…] individui che si recano in uno Stato diverso da quello di residenza o di nazionalità al fine di perpetrare, pianificare o preparare, o partecipare ad atti terroristici o di fornire o ricevere addestramento terroristico, anche in relazione a conflitti armati […]»

 

La ricerca presentata in questa tesi si è pertanto basata sull'analisi comparativa dei documenti rilevanti delle istituzioni europee ed organismi internazionali in materia di terrorismo, dalle comunicazioni strategiche agli atti legislativi veri e propri, ponendone in evidenza il loro ultimo sviluppo e le direttrici future nonché le ricadute ed implicazioni sul lato operativo, avendo come metodo quello di distinguere per obiettivi finali, piani per raggiungerli e mezzi utilizzati o da utilizzarsi per contrastare il fenomeno.

 

 

 

 

 

 



[2] D'altronde è lo stesso Trattato sull'Unione europea (TUE) all'articolo 4 comma 2 a chiarire che ‹‹L'Unione [...] rispetta le funzioni essenziali dello Stato, in particolare le funzioni di salvaguardia dell'integrità territoriale, di mantenimento dell'ordine pubblico e di tutela della sicurezza nazionale. In particolare, la sicurezza nazionale resta di esclusiva competenza di ciascuno Stato membro.››

[3] Ad esempio con il regolamento (CE) n. 2580/2001 del Consiglio, del 27 dicembre 2001, relativo a misure restrittive specifiche, contro determinate persone e entità, destinate a combattere il terrorismo (GU L 344 del 28.12.2001); la posizione comune 2001/931/PESC del Consiglio, del 27 dicembre 2001, relativa all’applicazione di misure specifiche per la lotta al terrorismo (GU L 344 del 28.12.2001); decisione (PESC) 2016/1693 del Consiglio del 20 settembre 2016 concernente misure restrittive nei confronti dell'ISIL e di Al Qaeda e di persone, gruppi, imprese ed entità a essi associati e che abroga la posizione comune 2002/402/PESC (GU L 255 del 21.9.2016); ed altre (cfr. il sito della Commissione europea www.sanctionsmap.eu).

[4] Vedasi da ultimo l’inserimento di soggetti legati alla minaccia rappresentata da Hamas e agli attacchi terroristici perpetrati in Israele del 7 ottobre 2023 (cfr. www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2023/12/08/fight-against-terrorism-council-adds-two-individuals-to-the-eu-terrorist-list-in-response-to-the-7-october-attacks/).

[5] Risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nr. 2178 (2014) del 24 settembre 2014.

domenica 19 gennaio 2025

Rivista QUADERNI N. 4 DEL 2024 Ottobre Dicembre 2024 N. 34 della Rivista

 


 

Nota redazionale:

 

Ultimo numero dell’anno 2024, riporta, dopo l’editoriale, l’intervento di presentazione del Calendari0 Azzurro del 2025 dedicato al Valore Militare nella Guerra di Liberazione da parte di Antonio Vittiglio. LO stesso Calendario, creato e predisposto da Antonio Daniele nella sua interezza tipografica.

 

Il Mondo da cui viviamo, la Memoria, in Approfondimenti, Giorgio Madeddu pone alla attenzione generale le sue ricerche in merito alle prime Medaglie al Valore Militare del Regno di Sardegna, sostenendo tesi tanto originali quanto documentate. In Dibattiti, affronto il tema dei Rapporti tra il partito d’Azione ed il partito comunista in piena Guerra di Liberazione, con materiali per approfondire i variegati apporti della sinistra italiana nella nascente democrazia repubblicana. Osvaldo Biribicchi, in Dibattiti, tratta di un argomento dedicato alla Resistenza nell’Alto Lazio con testimonianze di chi allora protagonista degli eventi. In Archivio, Marco Maria Contardi ci illustra, dal punto di vista architettonico, come l’Esercito Italiano curi il patrimonio artistico ereditato dalle scelte derivanti dalle Leggi Siccardi del 1854. Questa parte, infine, si conclude con l’intervento di Davide Corona con un articolo sulla Guardia alla Frontiera, il Corpo confinario esisto dal 1933 al 1946.

 

Il Mondo in cui viviamo, la realtà d’oggi, porta. In “Una Finestra sul Mondo” un contributo di Nicolò Paganelli, utilizzando il sistema parametrale, dedicato a Cuba, mentre Massimo Dionisi, in Geopolitica delle Prossime Sfide, ci proietta già nel nuovo anno con le eventuali minacce che il Giubileo 2025 innesca come derivazione dei conflitti sia nel Mediterraneo che nella instabilità del Sahel. In chiusura, in Scenari, Regioni, Quadranti, tre carte commentate in merito ai rapporti tra Cina e Russia, ed alla presenza di questa in Africa. Le rubriche di chiusura rispecchiano la tradizione della Rivista. Infine da notare che, come conclusione dei 10 anni del CESVAM (25 settembre 2014 -25 settembre 2024) la II e la III Pagina di Copertina della Rivista riporta la Presenza del CESVAM in Rete e l’elenco delle pubblicazioni attivate. Un augurio migliore per questa data anniversaria non ci si poteva aspettare.

(massimo coltrinari, direttore del CESVAM – Centro Studi sul Valore Militare)

 

 

I Pagina di  Copertina. “Medaglia del Decennale della Fine della Prima Guerra Mondiale (1928).Opera dello scultore Aurelio Mistruzzi, reca l’immagine  di “Roma communis Patria” e nel verso, l’apoteosi glorificatrice del Milite Ignoto

 In base ad un accordo con la S.I.A.M. 8Societa Italina per l’Arte della Medaglia riservò integralmente tutti gli utili della vendita di detta Medaglia a favore dell’Istituto del Nastro Azzirro.

IV di Copertina: I Libri del Nastro Azzurro.

venerdì 10 gennaio 2025

Tesi di Laurea Elda Franchi Terrorismo. I Campi di concentramento in Cina

   Master in

 “TERRORISMO E ANTITERRORISMO INTERNAZIONALE”

Terrorismo. i campi di concentramento in Cina                       

ANNO ACCADEMICO 2023/2024

(dalla presente tesi si estrare il paragrafo - capitolo III- La questione Uigura nella Regione Autonoma dello Xinjiang)


La questione Uigura nella Regione Autonoma dello Xinjiang

Gli Uiguri sono una minoranza turcofona musulmana che vive nel nord-ovest della Cina, soprattutto nello Xinjiang, una regione autonoma della Cina nord-occidentale dal 1955, ed è tra le più grandi della nazione: si trova tra Mongolia, Russia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Afghanistan, Pakistan, India, la regione autonoma del Tibet e le province del Qinghai e del Gansu. Gli Uiguri hanno una discendenza diretta dalle tribù nomadi provenienti dalla Mongolia che si insediarono nel bacino del Tarim, circondato da catene montuose quali Tian a nord, Pari a ovest e i Kunlun a sud, intorno al VII secolo.

Lo Xinjiang, ceduto dal Guomindang alle forze comuniste durante la guerra civile del 1949, ha acquisito lo status di regione autonoma nel 1955 per la presenza sul territorio della minoranza Uigura, uno dei cinquantasei gruppi etnici riconosciuti dal Partito Comunista Cinese. Questo status le garantisce un proprio governo locale e una maggiore autonomia legislativa.

Questa popolazione è caratterizzata da tratti antropometrici simili a quelli delle popolazioni dell’Asia Centrale, la confessione religiosa (Islam sunnita) e la lingua turcofona.

La “Questione Uigura” comincia con il crollo dell’Unione Sovietica e l’istituzione delle repubbliche indipendenti di Kazakistan, Kirghizistan e Tajikistan lungo i confini della regione, e nasce dalla paura del governo di Pechino della nascita di stati indipendenti in Asia Centrale, infatti, il crollo dell’unione sovietica contribuì a riaccendere i sentimenti secessionisti della minoranza. Nonostante che l’allora presidente cinese Jiang Zemin si affrettò a regolarizzare i rapporti con gli stati emersi dal crollo, gli Uiguri iniziarono degli scambi commerciali con altri Uiguri del Kazakistan e del Kirghizistan: è proprio per questi che la popolazione riscoprì un ideale “panturco” e a fomentare un nuovo ciclo di moti separatisti nella regione.

Le autorità di Pechino hanno racchiuso in questo separatismo la “guerra globale al terrorismo”, trasformando ufficialmente gli Uiguri in “terroristi” per il governo centrale. Gli Uiguri rappresentano la somma di separatismo, estremismo religioso e terrorismo.

È nata così, con la potenziale instabilità creata dagli Uiguri, La Struttura Regionale per l’Antiterrorismo, un’agenzia a cooperazione in Asia Centrals, il cui scopo è quello di scambio di informazioni sui gruppi terroristici nazionali e internazionali. Quest’agenzia fa capo alla SCO, l’organizzazione per la Cooperazione di Shangai che riunisce Cina, Russia, Kazakistan, Tagikistan, Kirghizistan, Uzbekistan, India e Pakistan.

Con i nuovi progetti della Via della Seta, la posizione dello Xinjiang si è aggravata ulteriormente, poiché la regione è attraversata da tre (su cinque) corridoi economici, questa nazione rappresenta una priorità fondamentale per la politica estera della Cina. Il primo corridoio economico, il New Eurasian Land Bridge (NELBEC), connette le regioni costiere della Cina orientale ai mercati dell’Europa settentrionale, valicando le frontiere nazionali proprio tra lo Xinjiang e la zona economica speciale di Khorghos in Kazakistan. Il secondo corridoio, il Cina-Asia Centrale-Asia Occidentale (CCAWAEC), parte dalla capitale regionale dello Xinjiang, la città di Urumqi, e attraversa il Medio Oriente fino a raggiungere il porto del Pireo in Grecia. Il terzo corridoio, il Cina-Pakistan Economic Corridor (CPEC), è uno degli interessi principali di Pechino, connette la città di Kashgar nello Xinjiang meridionale al Mar Arabico, offrendo un accesso diretto alle rotte marittime per i porti di Kenya, Sri Lanka ed Europa. Lo Xinjiang risulta quindi un “tunnel” obbligatorio nei progetti della Nuova via della seta.

A partire dal 2017, secondo le stime, più di un milione di Uiguri si trovano imprigionati nei “centri di formazione professionale”, obbligati ad essere rieducati attraverso il lavoro, a svolgere lavoro forzato, a bassissimo costo, in condizioni disumane. Questi campi sono volti alla rieducazione dei membri delle minoranze islamiche nella regione. Attualmente la dottrina pare essersi concentrata sullo studio della propaganda comunista e la ripetizione di slogan a supporto del presidente Xi; la principale fonte di informazione rimangono le testimonianze.

Gli attentati dell’11 settembre 2001 sono serviti al governo cinese per puntare il dito contro la minaccia terroristica rappresentata dallo Xinjiang, visti già allora come separatisti e inasprendo la loro condizione affermando l’esistenza di un legame tra questi e il terrorismo internazionale e che “separatismo” e “terrorismo” fossero una cosa sola.

Dopo questi avvenimenti, Pechino chiese supporto alla comunità internazionale al fine di debellare questi gruppi di opposizione che minacciavano la stabilità del paese, e nel fronte interno iniziò ad intensificare la repressione religiosa: da un report di Amnesty (marzo 2002) emerge che nei sei mesi successivi agli attentati dell’11 settembre sono state arrestate migliaia di persone, per la maggior parte Uiguri.

Nel settembre 2003, fonti Uigure in esilio hanno affermato che, con la scusa di operazioni di sicurezza contro il terrorismo, decine di migliaia di persone sono state arrestate e accusate di “separatismo” o “terrorismo” perché trovate in possesso di libri Uiguri ed altri documenti sospettati di promuovere l’indipendenza (poi dati alle fiamme). Vennero inoltre chiusi i luoghi che esercitavano una “cattiva influenza sui giovani”. Da questo momento in poi, venne istituita nella regione una campagna di “rieducazione politica” che prevedeva delle lezioni obbligatorie di “educazione politica”aventi il fine di chiarire la politica del governo sulle questioni religiose e le minoranze etniche, di adattare poi la religione alla visione socialista della società per dare stabilità alla regione.

Attualmente, sono considerate legali le pratiche religiose conosciute e controllate dal governo, mentre le attività non riconosciute sono considerate illegali e vengono represse. Le pratiche riconosciute devono avere le seguenti caratteristiche:

  • appartenere ad una delle cinque religioni ufficiali riconosciute dal governo: buddismo, taoismo, cattolicesimo, protestantesimo e islam;
  • essere amministrate da personale ufficialmente accreditato;
  • essere esercitate in luoghi adibiti a questo scopo dal governo;
  • essere svolte nel rispetto e all’interno delle regole fissate dal Partito.

Sono emerse serie preoccupazioni sulla condizione degli Uiguri dopo il rapporto annuale della United States Commission on International Religious Freedom del 2004, dedicato alle misure adottate dalle autorità cinesi per reprimere la libertà di religione nel Xinjiang, in particolare dopo l’annuncio del 2003 del partito della loro intenzione di reprimere gli estremisti religiosi, i terroristi e i separatisti. La commissione chiedeva:

    • “to respect fully the universality of the right to freedom of religion or belief and other human rights and ratify the International Covenant on Civil and Political Rights;
    • to undertake to strengthen scrutiny by international and U.S. bodies of China's human rights practices and the implementation of its international obligations;
    • to raise the profile of the conditions of Uighur Muslims by addressing religious freedom and human rights concerns in bilateral talks; by increasing the number of educational opportunities in the United States available to Uighurs; and by increasing radio broadcasts in the Uighur language”.

La maggior parte dei prigionieri dei Laogai sono di origine Uigura, incarcerati per care di sinizzare il popolo degli Uiguri per farli diventare davvero cinesi: gli Uiguri devono mangiare carne di maiale, bere alcolici e ballare, imposto con la minaccia di morte. "Vivono” in celle sovraffollate e sporche, cantano slogan e sono costretti a guardare video di propaganda. Viene insegnato loro a non essere musulmani e a proteggere la Cina.

Il Partito Comunista Cinese, come di consueto, nega l’esistenza di questa tipologia di carceri nello Xinjiang. Il Ministero degli Esteri cinese ha dichiarato: “Tutti i gruppi etnici nel territorio del Xinjiang vivono in un clima di pace e prosperità.”

Nel novembre del 2019, il New York Times di New York pubblicò più di 400 pagine di documenti riservati che accusavano e dimostravano che la minoranza etnica dello Xinjiang, gli Uiguri, fossero rinchiusi nei campi di rieducazione. Non è stata però la prima volta che veniva esposta questa pratica, infatti, già nel 2008, secondo un’indagine della Laogai Research Foundation, nella Repubblica Popolare Cinese questi campi ammonterebbero a 1.422 per l’esattezza.

Non è certo, anni dopo, quanti siano i campi attualmente attivi. Certo è il punto svelato dalla BBC, ossia che questi campi siano realmente in funzione, che siano incarcerate migliaia e migliaia di persone provenienti dallo Xinjiang, che siano incarcerati uomini, donne, bambini provenienti dalle altre regioni della Cina, che vengano lavorare in condizioni di schiavitù e che vengano sottoposte a torture. Senza alcun tipo di ripercussione sul Governo Cinese.

 

 


mercoledì 1 gennaio 2025

INFICESVAM N. 6 Novembre Dicembre 2024

 


INFOCESVAM

BOLLETTINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

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ANNO XI, 59/60, N. 6, Novembre - Dicembre 2024, 1 gennaio 2025

XI/6/926 La decodificazione di questi numeri è la seguente: XI anno di edizione, 6 il bimestre di edizione di INFOCESVAM, 926 il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti dell’Istituto del Nastro Azzurro. Inoltre dal gennaio 2023 ha assunto anche la funzione di aggiornamento delle attività di implementazione dell’Archivio Digitale Albo d’Oro Nazionale Dei Decorati al Valor Militare Italiani e Stranieri dal 1793 ad oggi, con la pubblicazione di un ANNESSO. L’ultima indicazione aggiorna o annulla la precedente riguardante lo stesso argomento.

XI/6/927 – Progetti 2024/1 – Tema “Monte Marrone La prima Vittoria del Corpo Italiano di Liberazione: 31 marzo 1944 – 10 aprile 1944. Il suo significato strategico presso gli Alleati. 80° anniversario 1944 - 2024.Sono stati raccolti i materiali iconografici e le carte di riferimento. Fase Manoscritto 2

XI/6/928 – La Presidenza Nazionale con circolare apposita ha chiesto ai Soci eventuali candidature per le cariche istituzionali. La Circolare è stata inoltrata a tutti i componenti del CESVAM. I criteri per eventuali candidature come Rappresentanti del Cesvam sono: residenza a Roma; disponibilità di tempo almeno di 9 ore settimanali; capacità di lavoro e di realizzazione di ricerche/progetti di livello post universitario.

XI/6/929 – Il 9 dicembre 2024 a Bologna è stato presentato il 1 volume “Storia Militare della Guerra Russo-Ucraina.1917 -2014 Volume I, Palladium Edizioni, 2024. Autori Giovanni Cecini e Mirco Campochiari.

XI/6/930 – Progetto 2017/2 I soldati Italiani sulla testa di ponte di Anzio. Volume I Pubblicato. Volume II. Manoscritto 5 – in fase di completamento la revisione del testo generale.

XI/6/931 – La sessione di laurea invernale del Master di 1. Liv. in Storia Militare Contemporanea si è tenuta il 25 novembre 2024. Si sono laureati 6 candidati. Tutti hanno espresso il desiderio di avviare la collaborazione con il CESVAM (www.unicusano.it/master)

XI/6/932 – Progetto 2023/2 Divulgazione. Segnalibro. È stato edito il Segnalibro n. 1 riferito ai volumi del progetto 2020 e Progetto 2022 dedicati agli Ordinamenti. La distribuzione è gratuita. Contatti: editoria.cesvam@istitutonastroazzurro.org

XI/6/933 - Progetto 2021/1 Volume II Titolo: Africa Orientale Italiana. L’organizzazione Militare e la difesa dell’Impero. La Figura del Duca d’Aosta. Predisposta la parte militare. Bibliografia. In sviluppo il Capitolo dedicato al Duca d’Aosta. Fase Manoscritto 5

XI/6/934 - Progetti 2024/4 – Tema “Le Fosse Ardeatine. L’ordine è stato eseguito. I Decorati al Valore Militare e la Memoria. 80° anniversario 1944 -2024 Contributo al progetto è stato chiesto all’amico Aladino Lombardi, che ha assicurato di mettere a disposizione il suo archivio provato. Fase Manoscritto 2

XI/6/935 - La sessione di laurea invernale del Master di 1. Liv. in “Politica Militare Comparata dal 1945 ad oggi” Dottrina, Strategia, Armamenti si è tenuta il 25 novembre 2024. Si sono laureati 5 candidati. Anche i laureati di questo Master hanno espresso il desiderio di avviare la collaborazione con il CESVAM (www.unicusano.it/master)

XI/6/936 - Progetto 2023/2 Divulgazione. Segnalibro. È stato edito il Segnalibro n. 2 riferito ai volumi del progetto Università. La distribuzione è gratuita. Contatti: editoria.cesvam@istitutonastroazzurro.org

XI/6/937 – Club Ufficiali Marchigiani. Il tradizionale scambio di auguri si è tenuto presso la Casa dell’Aviatore, a Roma il 7 dicembre u.s. Nell’occasione è stato fatto il punto del Progetto 2022/2 Libano sulla raccolta delle testimoniane sulle Missioni di Pace.

XI/6/938 - La sessione di laurea invernale del Master di 1. Liv. in “Terrorismo ed antiterrorismo internazionale. Obiettivi, Piani Mezzi” si è tenuta il 25 novembre 2024. Si sono laureati 9 candidati. Tutti hanno espresso il desiderio di avviare la collaborazione con il CESVAM (www.unicusano.it/master) ed anche con le attività connesse al Canale You Tube diretto dal Dr. Giovanni Cecini.

XI/6/939 - Progetto 2021/1 – Volume I Titolo Africa Orientale Italiana. L’Impero Tra realtà e propaganda. Raccolta la monografia. Fase: Manoscritto 5

XI/6/940 - Progetto 2023/2 Divulgazione. Segnalibro. È stato edito il Segnalibro n. 3 riferito ai volumi del progetto 2016/2 Dizionario minimo della guerra di liberazione 1943-1945. La distribuzione è gratuita. Contatti: editoria.cesvam@istitutonastroazzurro.org

XI/6/941 – L’esame finale del Corso di approfondimento e specializzazione. in “Terrorismo ed Anti Terrorismo internazionale si è tenuto il 25 novembre 2024. (www.unicusano.it/master)

XI/6/942 –Progetto 2023/2 Divulgazione. È stato edito il Catalogo delle Edizioni a Stampa 2021 – 2014 del Centro Studi sul Valore Militare – CESVAM Riporta in 24 pagine con note tutte le 51 pubblicazioni che hanno visto la luce in questo decenni. Distribuzione gratuita. Richiedere a: centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

XI/6/943 – Blog www.ilregnodelsud.blogspot.com. ha completato al 31 dicembre 2024 tutte le sue pubblicazioni per l’anno solare 2024

XI/6/944 - Gli articoli, note ed altro materiale per la rivista QUADERNI devono essere inviati alla Redazione (quaderni.cesvam@istitutonastroazzurro.org) entro il 15 febbraio 2025 p.v., per la valutazione e la preparazione del N. 1 del 2025.  

XI/6/945 – Il 31 dicembre 2024 termina la II sessione del CESVAM e l’anno solare. Ciò vuol dire che in base allo Statuto e Regolamento del CESVAM terminano tutte le collaborazioni in essere di tutti i Collaboratori Ricercatori ed Associati.  Con il mese di gennaio 2025 saranno rinnovate le ricerche in corso che si crede utile continuare e quindi i contatti con tutti gli interessati.

XI/6/946 - Progetto 2023/2 Divulgazione. Segnalibro. È stato edito il Segnalibro n. 4 riferito ai volumi del progetto 2020 Ordinamenti (Volume 2° Tomo I, Tomo II, Tomo III, Tomo IV. La distribuzione è gratuita. Contatti: editoria.cesvam@istitutonastroazzurro.org

XI/6/947 – Del precedente bollettino N.5/2024 esistono due edizioni. La prima, integrale, pubblicata su tutte le filiere informatiche in essere. La seconda sulle pagine CESVAM del Periodico.

XI/6/948 -. La sessione di laurea invernale del Master di 1. Liv. in “Storia Militare Contemporanea Dal 1973 al 1960 si è tenuta il 25 novembre 2024. Si sono laureati 5 candidati. Anche i laureati di questo Master hanno espresso il desiderio di avviare la collaborazione con il CESVAM (www.unicusano.it/master). In particolare con la collaborazione alla Rivista QUADERNI

XI/6/950 -- Prossimo INFOCESVAM (gennaio - febbraio) sarà pubblicato il 1 marzo 2025. I precedenti numeri di Infocesvam (dal gennaio 2020) sono pubblicati su www.cesvam.org e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM. e sui vari blog sia storici e che geografici.

(a cura di Massimo Coltrinari)